Come richiedere il reddito di emergenza, come ottenerlo, spetta anche ai lavoratori in nero, arriverà davvero ad aprile 2020? Queste le domande più frequenti che esigono risposte limpide e immediate soprattutto quando la tensione sociale raggiunge soglie preoccupanti e si temono disordini. Si è discusso in questi giorni attorno al buono spesa che i comuni distribuiranno alle famiglie a rischio indigenza per la solidarietà alimentare. Le disposizioni governative in merito sono ambigue tanto da indurre i percettori del reddito di cittadinanza a chiedersi se possano avanzarne richiesta.
Lasciare i cittadini in balia di dubbi relativamente alla corretta interpretazione delle misure governative è a dir poco pratica scorretta. Urge diffondere informazioni cristalline e notizie inequivocabili che non prestino il fianco a più letture. Capire come richiedere il reddito di emergenza, a chi rivolgersi, come compilare un’eventuale richiesta, a chi spetta, quando verrà erogato dovrebbe riuscire di facile accesso a tutti.
A ciò si assomma la difficoltà di moltissimi contribuenti di accedere ai servizi online offerti dal portale dell’Inps. Innumerevoli sono i cittadini con basso livello di istruzione e di conoscenze informatiche che verrebbero tagliati fuori già in prima battuta dai sussidi statali. Occorre studiare modalità altre per raggiungere i beneficiari che non posseggono gli strumenti culturali per avanzare autonomamente richiesta di aiuto. Nei giorni scorsi il sovraccarico di utenti ha mandato in tilt il sito ufficiale dell’Inps incrementando lo sgomento di quanti attendono agevolazioni economiche.
Come richiedere il reddito di emergenza
Stando alle previsioni, il reddito di emergenza dovrebbe raggiungere all’incirca 3 milioni di contribuenti che non beneficiano di altri ammortizzatori sociali. L’afflusso di milioni di richiedenti sul portale dell’Inps giocherebbe a detrimento di tutti. Si sta vagliando pertanto una differente modalità di presentazione delle domande che si presume arriveranno a valanghe.
Pier Paolo Beretta, sottosegretario al MEF, ha lasciato trapelare qualche anticipazione in merito. Con preciso intento di snellire la procedura di richiesta, si potrà presentare domanda tramite un’autocertificazione. In quest’ultima il richiedente dovrà dichiarare di versare in condizioni economiche talmente precarie da rendere necessaria la richiesta di sussidio. Dovrà specificare di non beneficiare di alcun ammortizzatore sociale, di cassa integrazione o reddito di cittadinanza. Allegando alla dichiarazione un documento di identità il richiedente dovrà assumersi la responsabilità di quanto sottoscritto, pena sanzioni secondo normativa.