Come questa crisi cambierà l’economia e, di conseguenza, tutti noi

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Come questa crisi cambierà l’economia?

larry fink

Conoscete questa persona? No? Peccato, dovreste. Dovreste se vi interessate di investimenti, finanza, denaro, soldi, azioni, obbligazioni, investimenti alternativi, valute, opzioni, CFD, CDS, warrant e qualsiasi altro strumento finanziario. Dovreste perché, di qualsiasi cosa vi occupiate od interessiate in finanza, lui lo ha fatto prima di voi. E, probabilmente, da meglio a molto meglio. Lui è Larry Fink, l’amministratore delegato (CEO in inglese, come oggi trovate scritto su molti giornali) di BlackRock, il più grande asset manager del mondo. Un titano che gestisce oltre 7 trilioni di dollari (7.000 miliardi. Sì, avete letto bene) in ogni campo possibile ed immaginabile della sfera finanziaria.

E’ lui l’uomo che pochi mesi fa scrisse una lettera agli AD delle aziende americane dicendo che BlackRock, da quel momento in poi, non avrebbe più investito in chi non considerava i criteri sociali, ambientali e di governance per gestire un’azienda. La lettera era accompagnata da due minacce, una neanche tanto velata ed una sì. La prima era che chi non lo faceva avrebbe avuto il voto contrario di BlackRock in assemblea. La seconda era che l’azienda diretta da Fink avrebbe pensato di togliere il proprio denaro dalle aziende che non avessero fatto come suggeriva. Fate voi.

Come questa crisi cambierà l’economia

Ebbene, oggi Larry Fink ha scritto un’altra lettera. In questa, il più potente CEO del mondo ha detto la sua su questa crisi, e l’ha fatto senza mezzi termini. Il documento contiene una riflessione sul futuro e sulle conseguenze di lungo termine della pandemia in atto. Fink ha previsto che l’economia alla fine si riprenderà dall’epidemia di Coronavirus, anche se ha detto che la crisi rimodellerà la psicologia degli investitori, le pratiche commerciali e le abitudini dei consumatori.

“La pandemia che quest’anno ha travolto le nazioni di tutto il mondo sta portando la gente a rivalutare le catene di fornitura e la dipendenza dai viaggi aerei”, ha scritto il 68enne Fink domenica. “Nei miei 44 anni di finanza non ho mai sperimentato nulla di simile”, e ha aggiunto che “per quanto drammatica sia e sia stata questa crisi, credo che l’economia si riprenderà costantemente, in parte perché questa situazione manca di alcuni degli ostacoli alla ripresa di una tipica crisi finanziaria”.

“Per questo al termine di questa crisi il mondo sarà diverso: cambierà la psicologia degli investitori, il modo di fare business e di consumare, faremo conto molto di più sulle nostre famiglie e sugli altri per assicurare la nostra sicurezza”. Parole pesanti, ma certamente ponderate, degne di uno che non parla a vanvera. E che sa che quando lui parla, gli altri ascoltano.

Il coronavirus negli USA.

La diffusione del coronavirus ha infettato più di 800.000 persone e ha spinto le città di tutto il mondo a chiudersi in se stesse, minacciando profonde recessioni che spingeranno le famiglie e le aziende sull’orlo del baratro. I morti sono ora arrivati a poco più di 39.000. Fink e BlackRock, che ha sede a New York, epicentro della crisi USA, stanno già svolgendo un ruolo di risposta ai problemi economici americani.

Il più grande asset manager del mondo sta supervisionando tre distinti programmi di acquisto di debiti per conto della Federal Reserve. Il presidente Donald Trump si è anche consultato con Fink e altri dirigenti di Wall Street sugli aiuti legati alla crisi da coronavirus per le aziende. La cosa ha portato al piano di aiuti da 2.200 miliardi di dollari firmato sabato da Trump.

L’azione delle banche centrali

“Per quanto drammatica questa crisi possa essere, credo che l’economia recupererà in modo deciso anche perché le banche centrali stanno agendo molto in fretta per affrontare i problemi del mercato del credito e i governi stanno prendendo misure aggressive per utilizzare la leva fiscale e della spesa” (in Europa meno). In altre parole, secondo Fink, la velocità e le caratteristiche della reazione alla pandemia stanno facendo tesoro dell’esperienza della grande crisi del 2008. “Questo non significa che il mondo sia privo di rischi, né che il mercato abbia toccato il fondo”, ha concluso. “È impossibile saperlo”.