Perchè e come puntare sul rialzo dei prezzi del decennale italiano?
Sui mercati obbligazionari c’è voglia di Italia e non è difficile capire il perché. Lo si è visto in queste ultime sedute, quando il balzo della spread Btp/Bund della fine si febbraio è stato immediatamente riassorbito. Ma la voglia di Italia viene da più lontano, da maggio 2019 quando il cambio di maggioranza del governo Italiano è stato apprezzato dai mercati. Da allora lo spread, il differenziale tra tassi decennali tedeschi ed italiani, è calato incessantemente.
Il titolo di Stato decennale il più ricercato
Il calo delle spread ha portato ad una riduzione dei tassi di interesse sui titoli governativi italiani a tasso fisso, spingendo in alto il prezzo. Il Btp decennale è passato da un rendimento del 2,6% circa a maggio, al minimo di settembre dello 0,8%. La manovra finanziaria di fine anno e le difficoltà dei nostri conti hanno riportato i rendimenti a salire. A dicembre il Btp decennale rendeva attorno all’1,5% valore nuovamente sceso attorno allo 0,9% a febbraio di quest’anno. Le turbolenze di questi giorni hanno fatto lievitare lo spread, che ha toccato il massimo oltre 180 punti, ma per poco. I valori sono tornai a calare spingendo al ribasso il rendimento del Buono del Tesoro decennale. In tempi di tassi a zero, anche a questi livelli minimi di rendimento, il nostro titolo decennale è molto appetito dagli operatori istituzionali
Come puntare sul rialzo dei prezzi del decennale italiano
Puntare sul Btp potrebbe essere una mossa vincente anche per gli investori privati, che posso scommettere sui rialzo dei prezzi in due modi. Comprandolo direttamente, sul Mot, approfittando, per guadagnare dell’apprezzamento in conto capitale e delle cedole semestrali. Oppure acquistando un derivato, magari un Etf, che ha come sottostante il Btp decennale. Come per esempio l’Ishares Italy Govt Bond Ucits Etf Dist, quotato sulla Borsa italiana e che si può acquistare come una qualsiasi azione. Dopo il calo della scorsa settimana le quotazioni sono in ripresa e sono nuovamente vicine ai massimi assoluti di 172 euro