Un giorno l’ex presidente Leone alla domanda “Ma Lei ci crede alla jella?” rispose candidamente “Amico, la jella è un fatto universale!”. È proprio vero che ci sono forze che ci rendono fortunati o sfortunati? Ci procurano buona o cattiva sorte? Ecco allora come proteggersi contro il malocchio e la cattiva sorte.
Proteggersi è bene
Fra le popolazioni d’Africa c’è l’abitudine di mettere al collo dei bambini un ciondolino di spago con un sacchettino minuscolo che contiene delle erbe protettive contro le influenze negative.
Era anche quello che si faceva coi bambini italiani quando al momento del battesimo, il padrino regalava la catenina d’oro con l’immagine di S. Antonio o di Gesù. Poi si è passati direttamente alla croce al collo, che per un certo periodo era anche diventata una specie di moda. C’è quindi presente in tutto il mondo il sentore che le influenze negative esistano davvero.
Come proteggersi contro il malocchio o la cattiva sorte? Esistono influenze negative?
Come dice il proverbio, Chi è causa del suo mal pianga sé stesso! Molto spesso ce la prendiamo con la società, con Dio che non provvede ma è inutile piangere se a causare ciò che succede in definitiva siamo noi stessi. Anche se dovessimo pensare che ci siano delle influenze negative, noi abbiamo sempre l’ultima parola sulle cose che vogliamo e che facciamo.
È vero che qualche volta è possibile incrociare delle esperienze non incoraggianti. Rosemary Altea, la famosa medium nota in tutto il mondo per i suoi innumerevoli libri, raccontava che un’amica vissuta in Africa per breve tempo, era soggetta a forti disagi da quando aveva visto dei riti di stregoneria. Anche la guida astrale di Rosemary, uno spirito ex pellerossa, non riusciva a capire la provenienza di questa attività negativa contro la donna. Allora decisero di rivolgersi direttamente all’essere supremo che governa tutto, l’essere che noi chiamiamo Dio. E in breve tempo tutto sparì.
Ognuno di noi possiede questa potere che ci ha dato Dio, di decidere il da farsi, il cosiddetto libero arbitrio. Sta a noi di gestirlo con saggezza. E in caso di difficoltà, sappiamo a chi rivolgerci.