Come prevedere una recessione e quali strategia adottare?

Recessione

Come prevedere una recessione?

Per molto tempo gli economisti hanno tentato, con metodi diversi, di proiettare future recessioni economiche.

Probabilmente un binomio pressochè perfetto di indicatori è costituito dalla curva dei rendimenti e dallo stesso mercato azionario, entrambi segnali anticipatori di notevole valenza.

Quando lo scorso anno hanno iniziato ad invertirsi diversi tratti della curva USA, come da mie pregresse analisi, è stato possibile proiettare verso/entro l’estate del 2020 l’inizio di una fase di netta contrazione economica negli USA. Ad analoghi risultati si giungeva per la maggior parte delle altre aree geoeconomiche, in base alle rispettive curve dei rendimenti.

Nonostante pareri opposti di autorevoli economisti, come l’ex presidente della Fed, Janet Yellen, che riconduceva ad un mero effetto di politica monetaria l’inversione ribassista della yield curve statunitense.

Così non è stato.

Come sappiamo, i mercati azionari solitamente anticipano, al più vanno in accoppiata di pari passo con le fasi economiche.

Il massimo di febbraio esprimerebbe quindi un classico anticipo di 6 mesi rispetto alla proiezione di agosto 2020, il che, a sua volta, conferma le proiezioni della curva.

Ma il mercato azionario esprime solitamente anche precisi segnali di conferma di trend ribassisti di lungo termine.

Di seguito un segnale quasi infallibile di ribasso di lungo.

La barra annuale rompe al ribasso il minimo dell’anno precedente. Questo segnale viene confermato da un indicatore di forza mensile dell’indice azionario rispetto all’oro, su barre mensili, inferiore alla propria media mobile a 60 mesi.

Diamo un’occhiata a cosa è successo ad esempio al Dax con questi due grafici.

 

Notiamo le inversioni della barra, ma nel 2018 è intervenuta senza prima raggiungere il massimo, raggiunto nel 2020.

Ma la forza relativa, quale filtro di tale indicazione, segnalava che questo segnale non era ancora convalidato. Infatti  l’indicatore di forza relativa era ancora sopra la propria media mobile a sessanta mesi.

Di seguito il grafico, su barre mensili, che indica sia le inversioni delle barre, che i segnali della forza relativa.

Come prevedere una recessione. Barra annuale  forza relativa

Ora, però, come chiaramente indicato nel primo grafico, nuovamente abbiamo un segnale della barra.

Ed intanto abbiamo anche una conferma dall’indicatore di forza.

Negli ultimi due casi in cui si è verificata tale accoppiata, abbiamo avuto due mercati orso. Di cui quello iniziato nel 2000 ha conosciuto un ribasso del 73 per cento.  Quello originatosi sul massimo del 2007 del 55 per cento, sempre in riferimento al Dax.

E’ quindi probabile che la fase di ribasso non termini prima del raggiungimento di una delle due percentuali.

A questo punto, una possibile strategia da cassettista potrebbe basarsi sulla regola 30/50/70.

Si basa sul concetto che i mercati orso solitamente hanno percentuali di discesa dal massimo attorno a questi valori.

Volendo prescindere da qualsiasi proiezione, fatto 100 il quantitativo di denaro da investire in posizioni lunghe sulla Borsa, intanto scegliamo non singoli titoli, ma indici, in particolare Dax o indici USA.

Questo perché altri indici presentano maggiori resistenze a risalite di lungo termine, come l’Eurostoxx o il Ftse Mib.

Quindi acquisteremo per un 25 per cento del capitale reso disponibile per acquisti sul comparto azionario, ogni volta che si raggiungerà una percentuale di ribasso dal massimo del 30, del 50, o del 70 per cento.

Nel caso di raggiungimento di una percentuale particolarmente ribassista, quella del 70 per cento, avremo quindi investito il 75 per cento del capitale disponibile.

Avremo ancora un 25 per cento, da usare nel caso di discese sotto il 70 per cento, ad esempio se si raggiungesse una percentuale tra l’80 ed il 90 per cento di ribasso.

A quel punto, sarebbe comunque molto agevole e quasi sicuro prima recuperare eventuali soldi persi in caso di ulteriori discese sotto le soglie di acquisto, e poi guadagnare.

Fin qui una strategia impostata sul buy and hold da cassettista.

Viceversa, per chi preferisse strategie trend following, una possibilità è di aprire posizioni short di medio/lungo sino a segnali di lungo di rinnovata e confermata inversione rialzista. Oppure  di chiusura delle posizioni short man mano che si raggiunge un determinato target.

Ad esempio se si aprono posizioni short, fatto 100 il totale di queste, chiudere un terzo ogni volta che si raggiunge una percentuale, rispettivamente pari ad una discesa del 30/50/70 per cento dai massimi.

Oppure, nel caso non si raggiungano tali percentuali, in base ad un diverso segnale di potenziale inversione rialzista, come quello offerto da PLT.

Sintesi

Come prevedere una recessione?

Segnali economici, come quelli della curva dei rendimenti, unitamente a segnali di lungo sulla Borsa, come il metodo barra annuale + forza relativa, segnano quasi infallibilmente prossimi periodi di recessione e di ribasso azionario di lungo.

Si possono quindi adottare strategie di diverso tipo, che sfruttano anche probabili percentuali di discesa rispetto ai massimi.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT