Oggi vi spieghiamo come pagare meno imposte con l’assegno di mantenimento.
Cosa è l’assegno di mantenimento
L’articolo 156 c. c prevede che il giudice pronunciata la separazione dei coniugi, stabilisca il diritto di ricevere dall’altro coniuge, quanto necessario per il suo mantenimento e dei figli. Questo qualora egli non abbia adeguati redditi propri.
L’assegno di mantenimento è quindi sia quello in favore del coniuge che quello in favore dei figli.
Laddove il giudice non indichi i due importi separatamente ma genericamente assegno di mantenimento lo stesso si presume spettante al 50% al coniuge e al 50% ai figli.
Cosa si può dedurre
Soltanto l’assegno di mantenimento versato al coniuge è deducibile dal reddito complessivo. Il coniuge percipiente quindi lo dovrà inserire nella propria dichiarazione dei redditi e assoggettarlo a tassazione.
Come pagare meno imposte con l’assegno di mantenimento
Aumentare l’importo a carico del coniuge
Nei limiti di quanto è possibile concordare con il coniuge che ha diritto alla percezione dell’assegno sarebbe conveniente imputare le maggior parte delle somme sull’assegno di mantenimento per il coniuge, che è deducibile, e non su quello dei figli che non lo è.
Cosa si può detrarre
Nel caso di separazione, divorzio, regolamentazione dei rapporti tra genitori non sposati, la regola vuole che la detrazione spetti al 100% al genitore affidatario in via esclusiva oppure al 50% in caso di affido condiviso. Questo, indipendentemente dai tempi di permanenza del figlio presso il papà o la mamma.
A quanto ammonta la detrazione per figli a carico
Il genitore affidatario in via esclusiva ha diritto ad una detrazione Irpef in funzione del suo reddito complessivo, del numero dei figli, dell’età e della normativa fiscale di riferimento in base al periodo d’imposta.
In caso di affido condiviso e, dunque, indipendentemente dai tempi di permanenza del figlio presso il papà o la mamma la detrazione spetterà al 50% .
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