Chi si avvicina al momento del collocamento in quiescenza sa bene che per uscire dal mondo del lavoro esistono diverse opportunità sul piano previdenziale. Optare per un regime pensionistico piuttosto che per un altro è una scelta che si compie in base a specifici fattori che descrivono la carriera di ciascuno. Età anagrafica, contributi versati, importo della paga e coefficienti di trasformazione sono solo alcune delle variabili che compongono il calcolo della pensione. Nel presente approfondimento analizziamo il caso di chi ha avuto una carriera discontinua e ha la necessità di valorizzare alcuni periodi assicurativi. Come ottenere più soldi sugli assegni INPS per chi va in pensione con questo sistema.
Quali agevolazioni può ricevere un pensionato ogni mese?
Esistono diversi modi per ottimizzare i periodi assicurativi ed ottenere un assegno di pensione più alto. Un primo aspetto da non trascurare quando si va in pensione e si hanno ancora dei familiari a carico riguarda gli assegni al nucleo familiare. Simili agevolazioni permettono di ricevere un importante aiuto economico mensile. Inoltre, in alcuni casi è possibile ricevere fino a 5 anni di arretrati ed accumulare qualche risparmio in più.
Quando si va in pensione e si hanno alle spalle periodi di discontinuità, cambi di occupazione e di gestioni previdenziali come avvalorare i contributi versati?
Come ottenere più soldi sugli assegni INPS per chi va in pensione con questo sistema
Una soluzione all’interrogativo appena posto potrebbe risiedere nel cumulo gratuito dei contributi. Questo sistema consente, a titolo non oneroso, di cumulare la contribuzione versata in casse differenti per acquisire il diritto alla pensione. Grazie al cumulo, infatti, si possono unificare i contributi versati in gestioni differenti senza rischiare che questi vadano perduti ai fini pensionistici.
Nella generalità dei casi, il cumulo offre la possibilità di ricevere una pensione più elevata laddove si possa raggiungere una pensione autonoma o supplementare. È importante tuttavia sapere che tale regime non è sempre applicabile, pertanto bisogna valutare insieme ad un consulente previdenziale l’applicabilità dello stesso.
Chi ha almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, con il cumulo potrebbe ottenere un ricalcolo della pensione più vantaggioso. Ciò perché si applicherebbe il regime retributivo come stabilisce la Legge n. 228/2012 e la Legge n. 232/2016.
Attenzione a tener presente che la circolare INPS n. 140/2017 stabilisce l’inapplicabilità del cumulo alla contribuzione presente nelle casse dei liberi professionisti. Rientrano in tale regime solo le gestioni che fanno capo direttamente all’INPS, come la Gestione Separata o l’AGO. Chi, dunque, ha avuto una carriera con retribuzioni decrescenti e causa di diversi fattori e rientra nel regime di cumulo, potrebbe trarre vantaggio da un simile sistema di calcolo. Ricordiamo che il cumulo non è applicabile a tutte le prestazioni pensionistiche come ad esempio Opzione Donna e la pensione per lavori notturni e usuranti.
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