Come ottenere il rimborso del biglietto per concerti, eventi e spettacoli cancellati a causa delle misure anti-Covid

concerto

Si parla ancora di chiusure a causa dell’emergenza Covid-19.  Il nuovo DPCM, tra le varie misure, ha decretato nuovamente uno stop agli eventi sportivi e agli spettacoli. Cosa deve fare chi aveva già acquistato un biglietto per un evento?

Consigliamo a tutti di tenersi aggiornati e verificare le condizioni specifiche dell’organizzatore dello spettacolo. Ecco cosa c’è da sapere su come ottenere il rimborso del biglietto per concerti, eventi e spettacoli cancellati a causa delle misure anti-Covid.

Cosa succede se l’evento è rinviato o cancellato

La legge di conversione del Decreto Rilancio prevede il diritto al rimborso del biglietto per concerti e spettacoli cancellati definitivamente. Se invece l’evento è rimandato, il biglietto resta valido per la nuova data. Ma l’acquirente ha diritto a richiedere il rimborso. L’organizzatore ha due opzioni: rimborsare il biglietto in denaro o con un voucher di pari importo.

Il rimborso in forma di voucher vale 18 mesi. Ma se la nuova data del concerto super la scadenza del voucher, l’organizzatore dell’evento è tenuto a rimborsare in denaro il costo del biglietto.

Se l’evento subisce l’annullamento definitivo, l’organizzazione è tenuta a rimborsare il costo del biglietto.

Come avere diritto al rimborso monetario

Come ottenere il rimborso del biglietto per concerti, eventi e spettacoli cancellati a causa delle misure anti-Covid.

Per aver diritto al rimborso è importante che il rimborso del voucher sia richiesto entro i termini previsti dall’organizzatore.

Il voucher ottenuto deve essere integro, cioè non utilizzato neanche parzialmente.

Lo spettacolo deve essere definitivamente cancellato, e non rinviato a una data che rientra nella scadenza del voucher.

Bisogna inviare la richiesta di rimborso al sistema di vendita da cui è stato emesso il voucher.

Un altro duro colpo per il settore cultura

“Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto […]”.

Così recita il DPCM firmato il 25 ottobre 2020, valido fino al fino al 24 novembre.

Per quanto riguarda le attività culturali, solo i musei rimangono aperti, seppur con tutte le misure di sicurezza.
Una decisione che si abbatte duramente sulle oltre 500.000 lavoratrici e lavoratori dello spettacolo. In migliaia firmano appelli e petizioni per chiedere la riapertura e/o più aiuti nei confronti del loro settore.
Gli operatori dello spettacolo hanno investito molto per attuare le dovute norme ed hanno subito forti perdite negli ultimi mesi. Dalla riapertura dello scorso 15 giugno fino ad inizio ottobre, le aziende sanitarie locali hanno registrato un solo caso di contagio da coronavirus in cinema o teatri. Su questi ed altri elementi si fondano le molte obiezioni che organizzatori e artisti stanno muovendo.