All’inizio dell’anno i mercati si aspettavano un taglio dei tassi di interesse da parte del Federal Reserve Board nel 2020. Ma poi è arrivato il coronavirus, ha aumentato l’incertezza e, più recentemente, un forte calo dei prezzi del petrolio. Ora il Federal Open Market Committee (il braccio operativo della Fed) ha effettuato prima un taglio del tasso intermedio, anche se robusto, di mezzo punto percentuale, e quindi, stanotte, un altro di un intero punto (pari a 100 bps). Una vera e propria bomba atomica, altro che bazooka.
Il razionale del taglio dei tassi della FED. Quale impatto?
L’abbassamento dei tassi di interesse è un’arma potente per combattere il deterioramento delle condizioni economiche:
- Per le imprese, una riduzione del costo del prestito può sostenere i salari e l’occupazione, così come i piani di spesa delle aziende.
- Per i consumatori, tassi di indebitamento più bassi sono un incentivo a rifinanziare i mutui e a ridurre la spesa totale per il debito, il che può significare più soldi in tasca.
I tassi di interesse vanno verso lo zero
I rendimenti dei titoli di Stato a tutte le scadenze si sono ridotti notevolmente. Il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni del Tesoro statunitense ha raggiunto il minimo storico il 9 marzo 2020. Alcune coppie di curve dei rendimenti sono ora invertite, il che indica che il mercato si aspettava un ulteriore allentamento, che puntualmente c’è stato, anche se forse (più di forse) non se lo aspettava di questa entità. Sembra che stiamo tornando a un tasso di Fed Funds pari a zero per cento (al momento siamo appena a 0,25%).
Come investire i risparmi in obbligazioni?
Se il tasso dei Federal Funds statunitensi raggiunge lo zero – e se i mercati non mostrano ancora un miglioramento – ci aspettiamo che la Fed continui con le misure non convenzionali come l’acquisto di attività, cosa che ha appena messo in piedi con la seconda gamba dell’intervento di stanotte, ovvero un nuovo QE da 700 miliardi, ma i tassi di interesse negativi sono improbabili. Un aumento sostenibile dei rendimenti statunitensi richiederà due cose:
- Una combinazione di dati che indica un danno economico limitato dal virus
- Una risposta politica da parte dei governi – sotto forma di incentivi fiscali aggressivi, che sono ancora in fase di discussione – per integrare i tagli dei tassi. Ci sono limiti a ciò che le banche centrali possono fare da sole, e gli investitori staranno a guardare una pronta risposta anche da parte dei politici che hanno eletto. Dopotutto, è il momento delle decisioni, anche drastiche, certamente forti.
Cosa possono fare gli investitori in obbligazioni
Questa situazione presenta delle vere e proprie sfide per gli investitori basati sul reddito. Il calo dei rendimenti del Tesoro aggrava un ambiente già difficile e a basso “income”, e il semplice acquisto di obbligazioni a più alto rendimento può esporre l’investitore a rischi ancora maggiori se l’economia continua a deteriorarsi. Più che mai, gli investitori devono assicurarsi di essere pagati per assumersi il rischio, il che richiede:
- Un’intensa ricerca di base sulle singole aziende e industrie per valutare la loro capacità di resistere a una più lunga recessione economica
- Flessibilità nell’allocare risorse sia a obbligazioni governative considerate sicure che a quelle a alto rendimento, più rischiose
- Un occhio attento alle valutazioni per contribuire a generare rendimento, e nel contempo mitigare le perdite
In conclusione…
L’attuale epidemia è una novità, ma il playbook per i picchi di volatilità come questo rimane più o meno lo stesso. Ci aspettiamo ulteriori azioni, ma la loro efficacia dovra essere e sarà da stimoli fiscali complementari, che non possono e non devono mancare. Nel frattempo, gli investitori che si chiedono come investire i risparmi in obbligazioni dovrebbero rimanere cauti ed essere flessibili nel perseguire il rendimento laddove i rendimenti corretti per il rischio abbiano il maggior potenziale.