Guadagnare anche con la tempesta sui mercati? Certo. Anzi, forse è anche più facile. Ecco come investire con i mercati in crisi.
Le domande da porsi
Una delle domande più importanti che gli investitori si devono porre è: come andranno le performance del portafoglio durante i periodi di crisi? La risposta è semplice: dipende dal portafoglio stesso. Infatti è proprio nei momenti difficili del mercato che si testa la bontà della strategia di investimento e della struttura stessa del portafoglio. Diversificazione in primo piano, quindi un’allocazione equilibrata sia sulle azioni che sul reddito fisso che fornisca crescita e reddito. Il tutto senza dimenticare quegli “ammortizzatori” per riuscire a stabilizzare le performance durante i periodi di crisi. Di cosa si sta parlando? Ovviamente di alcune piccole abitudini, prima fra tutte quella del dividendo.
Come investire con i mercati in crisi
Guardando agli indici Usa è facile notare come alcune asset class abbiano ritrovato smalto durante questo ultimo rally. Un nome su tutti, quello dei REIT, ovvero i fondi comuni di investimento immobiliare (REIT). I REIT continuano a essere un settore di investimento privilegiato durante i momenti difficili. Basti pensare che ad oggi il Bloomberg US REIT Index è salito dell’1,4% proprio durante il recente crollo. Il motivo è presto detto: i REIT continuano a funzionare bene grazie al settore di riferimento che mostra fondamentali ancora solidi e performance che generano flussi di entrate affidabili che a loro volta alimentano ampi ricavi da dividendi. Un ulteriore vantaggio deriva anche dalla loro focalizzazione verso i mercati interni, il che li ha posti al riparo dalle problematiche internazionali.
L’organizzazione del portafoglio
Interessante settore da sfruttare in caso di mercati altalenanti come quello che si è visto oggi è quello delle utility. Anche in questo caso si può beneficiare di attività che offrono margini di profitto stabiliti. Inoltre è noto il fatto che, in virtù di quanto detto, il reddito delle azioni utility sia da considerarsi affidabile sul fronte dividendi. Ovviamente in questo ideale portafoglio per un mercato in crisi, non bisogna dimenticare i titoli di stato (le obbligazioni statunitensi sono sempre viste come beni rifugio), ma anche l’oro. Tecnicamente, però, l’oro non paga dividendo. A meno che non si investa in strumenti ad esso collegati come ad esempio gli ETF.