Come influiranno le elezioni americane sui nostri BTP

Trump, fed

Come influiranno le elezioni americane sui nostri BTP?

Il mese di agosto si chiude, per gli USA, con una ripresa economica fiacca, la spesa per consumi in rallentamento e un clima generale di preoccupazione. La pandemia infuria ovunque, molte scuole restano chiuse e il ritorno al lavoro non è in linea con le previsioni. Il consenso attorno al Partito Repubblicano e al Presidente Trump è sceso. Egli risulta ancora vincente nel confronto con lo sfidante democratico Joe Biden, secondo alcuni sondaggisti. Mentre per altri è già sotto il 46%, avrebbe già perso la Casa Bianca. Ma tutti gli occhi in questi giorni sono puntati sulle mosse della FED, la banca centrale statunitense.

Ecco cosa succede in USA e come le mosse di Trump e del Governatore Jerome Powell finiranno per interessare anche noi. Come influiranno le elezioni americane sui nostri BTP. Scopriamolo con il supporto dell’Ufficio Studi di Proiezioni di Borsa.

Lenta ripresa dei consumi e timori per una seconda ondata

L’aumento dell’1,9% della spesa per i consumi (il motore storico dell’economia statunitense, rappresenta il 70%), anche se leggermente più alto rispetto all’ 1.6% previsto, è un segnale negativo per l’amministrazione Trump. Che contava di tenere almeno il passo con i mesi di maggio e giugno. Il dato di luglio invece ferma la spesa dei consumatori americani sotto la soglia del 5% e vede il Pil statunitense in contrazione storica del 31,7% nel secondo semestre 2020.

La pandemia riemersa a fine giugno ha sbarrato il passo a un settore chiave della provincia americana, quello dei servizi. Sono rimasti chiusi i negozi e ristoranti che volevano rimettersi in marcia, per essere pronti nel week end più importante dell’anno, quello del 4 luglio. La festa è stata celebrata in un clima di disperazione e di tensione, con un aumento dei casi di coronavirus che ha toccato anche le 70 mila unità.

Il mercato del lavoro è un’incognita

Nessuna sorpresa, dunque, a proposito del crollo della fiducia dei consumatori, ferma a 23 punti sotto il livello pre-pandemia. Sul morale dei cittadini pesa l’evidenza del minor sostegno federale. Il Presidente Trump, che giovedì scorso ha ordinato 150 milioni di test rapidi per il Covid al gruppo Abbott, al culmine dell’emergenza sanitaria aveva disposto un sussidio straordinario di 600 dollari alla settimana a famiglia. L’8 agosto ha rinnovato il provvedimento, ma solo per 300 dollari e ha invitato gli Stati ad aggiungere 100 dollari pro capite.

Purtroppo, la pioggia aiuti salva le famiglie dalla povertà, ma non cambia la difficile situazione sul fronte lavoro. È confermata la disoccupazione per milioni di persone e l’aumento vertiginoso dei licenziamenti. Nei giorni scorsi, il colosso degli hotel e dei casino statunitense MgM Resort International, ha annunciato il licenziamento di 18 mila persone. Questa settimana sono attesi i dati sul lavoro di agosto, che saranno decisivi per orientare il voto degli americani.

Le prossime mosse di Trump

Sono rimasti solo poche settimane al Presidente in carica, per fare qualcosa di clamoroso per il Paese e influenzare a suo favore l’elettorato americano. Sono proprio questi i giorni nei quali gli elettori riflettono su chi votare, in base alla percezione della situazione economica rilevata nei mesi primaverili ed estivi. Nel 1992 il presidente George H.W. Bush non venne rieletto per un secondo mandato, nonostante l’economia statunitense fosse tornata in forte espansione. Tutti, infatti, ricordavano il picco della disoccupazione sofferta a giugno. Donald Trump ha paura che ciò si ripeta.

A questo proposito, una prima mossa l’ha fatta, attraverso la FED: la banca centrale americana nei giorni scorsi ha fatto un annuncio senza precedenti. Non sarà più la vestale dell’inflazione programmata, ma la paladina della piena occupazione al lavoro. È con questa arma che Trump punta dritto cuore degli americani. Il lavoro oggi è una vera emergenza nella mente di tutti.

C’è da dire che Powell, voluto da Trump alla FED, si è mostrato anche scaltro. Ha trovato il modo di restar nella storia in un momento tanto drammatico, con una mossa che gli guadagna il rispetto anche di una eventuale nuova amministrazione alla Casa Bianca. Che dovrà affrontar un futuro difficile nella prima parte del 2021. Otto economisti su 10, secondo un sondaggio realizzato a cavallo tra luglio e agosto, temono un nuovo peggioramento del Pil (oggi in calo del 31%) a seguito di una seconda ondata di contagi da qui a fine anno.

Come influiranno le elezioni americane sui nostri BTP

Come influiranno le elezioni americane sui nostri BTP. L’unica certezza che abbiamo noi risparmiatori è che, sia gli USA che l’UE sono emittenti forti. Non potranno non pagare i rendimenti che promettono. Dopo il cambio di rotta della FED, si attendono ora le contromosse della BCE, preoccupata del forte sostegno agli investimenti in USA annunciato da Powell. Si potrebbe avere un miglior apprezzamento di alcune emissioni governative europee già in giro, compresi i nostri BTP. Quindi non bisogna venderli. E, volendo investire sul reddito fisso, conviene aspettare le nuove emissioni americane ed europee che le due super banche centrali contendenti stanno preparando.