Come i nutrizionisti consigliano di fare la frittata a ridotto contenuto di calorie

frittata

Un focus su come i nutrizionisti consigliano di fare la frittata a ridotto contenuto di calorie. Le uova costituiscono, spesso e volentieri, il classico pasto “rifugio” a cui si ricorre sia d’inverno che d’estate. Un piatto di facile e rapida preparazione, e pure alla portata di tutte le tasche. Ma come sempre c’è un ma. Infatti a fronte dei tempi rapidi di preparazione, i tempi di digestione spesso sono piuttosto prolungati. Come, del resto, abbiamo già avuto modo di vedere in un altro precedente approfondimento.

Tempi che potrebbero poi diventare “biblici” nel caso in cui si pensi di consumare le uova fritte. Indubbiamente, le frittate risultano ben più gustose del solitario uovo al tegamino, che fa tanto cenetta “mordi e fuggi” da single incalliti, ma comportano un prezzo da pagare. E il prezzo a cui ci si riferisce non è quello in termini economici, bensì salutistici. Vediamo però come i nutrizionisti consigliano di fare la frittata a ridotto contenuto di calorie.

La Fondazione Veronesi

Stando alle note rese pubbliche dall’Istituto Veronesi, da sempre impegnato nella lotta delle più varie forme di patologie oncologiche, le uova sono da evitarsi in specifici casi. Vediamo quali! In casi di calcolosi biliare e colecistite le uova andrebbero messe al bando dalla dieta alimentare. Del pari, le uova non sono adatte per i soggetti ipertesi e a rischio di malattie cardiocircolatorie.

E comunque è consigliabile un uso molto limitato con sistemi di cottura “alla coque” o sode. Fatti salvi questi casi ed altre eccezioni legate a forme di intolleranze alimentari, è sempre il centro Veronesi a tranquillizzare riguardo al consumo delle uova. Si parla addirittura di 5-6 uova alla settimana, per l’ elevato valore biologico delle proteine.

La frittata light

La frittura light porta sempre la “firma” della Fondazione Veronesi. Vediamo quindi in cosa consiste. Dunque, per chi volesse preparare una frittata non particolarmente ricca di grasso, il consiglio è di procedere come segue. In prima battuta, si dovrà versare l’olio in una padella da frittata e poi attendere fino a che non raggiunge un alto livello di calore. Appena ci si avvede che l’olio è bello caldo ma prima che inizi a fumare, si dovrà procedere con il secondo step. Vale a dire bisognerà rovesciare l’olio e lasciarlo scolare via, il più possibile, dalla padella.

A questo punto, bisognerà riposizionare la padella sopra la fiamma del gas. Per poi versare il composto delle uova sbattute e già condite per la frittata, sulla base ancora untuosa della padella. Con questo accorgimento, suggerito addirittura da dietologi e nutrizionisti, si persegue un duplice risultato. Si riduce cioè, al massimo, la quantità di sostanze grasse impiegate, nonché la loro cottura.

A questo punto, con la base arroventata e untuosa, occorrerà davvero poco per ultimare la cottura in padella della frittata. Se poi, anziché la frittata, si volesse fare un omelette, il “gioco” sarà ancora più agevole. Visto che basterà fare arrivare a cottura le uova solo da un lato, per poi farcire e avvolgere tutto in un rotolo.