Come guadagnare sulle crisi dei mercati. Cosa è successo nelle precedenti? Siamo di fronte a quella che ormai in tanti si stanno affrettando a battezzare la peggiore crisi di sempre. Forse a torto, forse a ragione. Di sicuro a Capodanno 2020 neanche il migliore oracolo di professione avrebbe saputo prevedere un tracollo simile. Al più avrebbe menzionato i classici “alti e bassi dei mercati”, ma non un simile terremoto. In realtà ciò che ha spiazzato i più è stata la rapidità delle perfomance negative, ossia, in gergo, l’eccessività volatilità subita. Prendendo a riferimento il bottom del Ftse Mib del 27/12/2018 (17.860 punti), in 13,5 mesi l’indice ha segnato un +42% circa. Per poi ‘regalarci’ un -45% dal top del 19/2 al bottom (per adesso!) di lunedì 16, praticamente in sole 18 sedute. Da record, appunto.
Uno sguardo al passato per capire il presente
Come guadagnare sulle crisi dei mercati. Cosa è successo nelle precedenti? Il pessimismo è dunque giustificato, specie quello di coloro sono rimasti “incastrati” a prezzi di carico più alti degli attuali. O che, dandosi un pizzico sulla pancia, hanno in questi giorni cliccato ‘sell’ per liquidare ed evitare infarti. Guardiamo tuttavia all’ultima “grande crisi” per vedere se possiamo trarre qualche lezione. Nel grafico a
barre mensili qui proposto è riportato il crollo dell’indice dal 2008 ai primi del 2009. Poi il Ftse Mib è entrato in una mega fase di range per colpa della crisi dei debiti sovrani, che colpì i famigerati Piigs. Detta a grandissime linee, in dieci circa è oscillato tra i 13.500 e i 24.000 punti. In valore percentuale non è poi poca cosa. Molti altri listini hanno invece recuperato tutte le perdite, con alcuni (chiedere agli USA) che hanno anzi stabilito nuovi record. Al rialzo ovviamente. Quindi il discorso merita sempre dei distinguo.
Nel 2009 Piazza Affari toccò un minimo intorno ai 12.500 punti, mentre stamane scambia a circa 15.150. Ora, non ci permetteremo mai di dire di comprare solo perché i listini sono scesi “tanto” (concetto relativo e non assoluto). Fintanto che la pandemia regnerà sovrana, i listini non avranno valide motivazioni per invertire il trend. “Al più” sospenderanno la discesa ogni qualvolta ci saranno gli annunci di mega pacchetti di aiuti all’economia. Come in queste ore. Ma passati questi fuocherelli pro-tempo, il rischio di nuovi minimi a breve è a dir poco serio.
Le lezioni della Storia. Allora, che fare?
Come guadagnare sulle crisi dei mercati. Il primo consiglio spassionato, per chi è ancora dentro dal periodo pre-discesa, è quello di approfittare dei rialzi per liquidare. Nel peggio, “meglio” portare a casa ad esempio un -10% oggi (se va bene!) anziché restare in balia di questi mercati impazziti. il timore di nuove discese si alimenterà coi giorni laddove il Covid-19 dovesse avanzare. Noi non ce lo auguriamo minimamente: la vita e la salute prima di tutto. Per chi è fuori, invece, si potrebbero formulare due possibili scenari:
- Completamente fermi, per chi è poco o per nulla incline al rischio o comunque non pratica i mercati con frequenza almeno ‘quotidiana’;
- Vestire i panni del buon padre di famiglia, quindi ragionare in un ottica di lunghissimo periodo, 6/10 anni insomma. È una strada in teoria percorribile, ma a certe condizioni, e a cui vi rimandiamo.
Una terza via, infine, la vendita allo scoperto sui mini pseudo-rialzi di questi giorni, è stata finalmente spuntata. Grazie Consob!