Va anzitutto detto che nella prima mezz’ora di contrattazione la Borsa milanese ha fatto fatica ad aprire. Gli eccessi di ribassi generalizzati sul listino milanese ne impedivano il normale susseguirsi degli scambi. Le vendite erano e sono, a usare un eufemismo, copiose e generalizzate. I monitor dei traders stamane segnano infatti un ‘profondo rosso’ che almeno per adesso tolgono il sorriso e l’appetito. Specie per chi ha gestito lo scorso venerdì all’insegna dell’ottimismo (long), ma anche della speranza di lasciarci quanto prima alle spalle l’emergenza Covid. Con un inizio d’ottava del genere, come gestire le posizioni aperte in forte perdita sui mercati?
Uno sguardo agli indici
A un’ora dall’apertura, il future sull’indice italiano (scadenza marzo 2020) segna un teorico –10% a 18.750 punti, mentre l’indice fa ‘solo’ –5,56% a 19.640 punti. A guidare i ribassi sono soprattutto i petroliferi: Eni –21%, Saipem –24,11%, Tenaris –18,5%. Gli altri listini europei sono invece riusciti ad aprire, ma i numeri sono da implosione: il Dax sprofonda del –7,4% a 10.690 punti, seguono a ruota Cac e Ibex entrambi intorno al –7%, e infine il britannico FTSE100 fa registra –8% circa.
C’è rosso e rosso
In giornate come queste c’è poco da stare allegri. Vivere un inizio di ottava di ribasso da panico non è agevole e ci si chiede come gestire le posizioni aperte (specie se long). Innanzitutto bisogna distinguere fra breve e lungo termine (ottica fra 12 e 60 mesi)
Col senno del poi sicuramente molti (o tutti?) avrebbero rivisto la loro ‘scelta’. La prima domanda ci si è pone attiene infatti se si è fatto bene a aprire la posizione o se non sarebbe stato meglio restarsene liquidi. Magari per fare una puntatina minima oggi considerati i ‘prezzi stracciati e da saldo’ di molti titoli se li si paragona a solo 1 mese fa. Chi lo scorso venerdì ha perdurato sullo short magari sta invece pensando di liquidare per incassare il certo.
Se non tutta, si dirà, magari una parte dei soldi e stare più sereni. E chi è long? Qui l’augurio è che si sia perlomeno optato per titoli difensivi come gli energetici e le utilities o i farmaceutici. Rossi anche quest’ultimi, per carità, ma ‘molto meno tragici’ dei petroliferi.
Possibili scenari
Come gestire le posizioni aperte con un inizio di ottava in forte ribasso come la presente? Sicuramente il primo driver deve essere il buon senso e non l’isterismo. L’operatività concreta si coniuga poi a seconda degli specifici singoli casi, uno per uno. Se un possibile ‘danno’ è stato fatto occorre fare quadrato con se stessi e studiare la migliore (e meno indolore) strategia.
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