Come funziona la Repubblica italiana. Il Presidente della Repubblica

mattarella, repubblica

Continuiamo a cercare di capire come funziona la Repubblica italiana, parlando oggi del Presidente della Repubblica.

Abbiamo già parlato del Presidente del Consiglio e del Parlamento. In questo articolo cercheremo di fare luce sulla prima carica dello Stato italiano.

Il Presidente della Repubblica

In Italia, il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato italiano, garante della Costituzione e rappresentante dell’unità nazionale. Il suo ruolo è definito dal Titolo II – Parte II della Costituzione, artt. 83-91. Non è a capo di uno specifico potere. Tuttavia, coordina il corretto funzionamento di tutti e tre (legislativo, giudiziario, esecutivo). Il Parlamento elegge il Presidente della Repubblica ogni sette anni. Per l’elezione, le due camere, Camera dei Deputati e Senato, si riuniscono insieme in seduta comune. Ai senatori e deputati, si aggiungono tre rappresentanti per Regione, ad esclusione della Valle d’Aosta che ne ha solo uno.

Per l’elezione è sufficiente aver compiuto i 50 anni d’età, essere cittadini italiani e godere dei diritti civili e politici. Non serve, quindi, essere un parlamentare o appartenente ad un partito specifico.

Come funziona la Repubblica italiana. I poteri del Presidente della Repubblica

A differenza di altri Capi di Stato di repubbliche parlamentari, il Presidente della Repubblica italiana ha molti poteri d’intervento. Per quanto riguarda la rappresentanza esterna, è lui che accredita e riceve i funzionari diplomatici. Ratifica i trattati (su autorizzazione delle Camere) e dichiara lo stato di guerra su delibera delle Camere.

Sul piano interno, nomina cinque Senatori a vita e può inviare messaggi alle Camere. Le convoca in casi straordinari, è sempre lui a scioglierle e a poter indire nuove elezioni. Qualsiasi legge emanata dalle Camere necessita della sua firma per entrare in vigore. Tuttavia, il Presidente può anche rifiutarsi di firmare un disegno di legge approvato. In questo caso, il disegno di legge viene rimandato alle Camere con delle osservazioni per la modifica. Questo potere può, però, essere esercitato solo una volta. Quando il disegno di legge torna per la firma, il Presidente non può sottrarsi.

Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio e il Consiglio dei Ministri. A meno di casi eccezionali, i candidati non sono scelti dal Presidente della Repubblica. E’ il Parlamento a scegliere a chi dare la propria fiducia. Il Presidente si limita solo a confermare la scelta del Parlamento. Esistono delle eccezioni, come i governi tecnici (ricordiamo ad esempio il molto discusso governo Monti) o i governi di minoranza. Tuttavia, si tratta di casi sporadici.

Un ruolo flessibile

Il Presidente della Repubblica è anche Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). Nomina un terzo dei membri della Corte Costituzionale e può concedere la grazia o commutare le pene.

Secondo gli studiosi, i suoi poteri sono flessibili. In caso il Parlamento abbia difficoltà ad operare, il Presidente della Repubblica può prendere in mano la situazione. Questa particolarità lo rende molto diverso da Presidenti di sistemi parlamentari simili al nostro. Un esempio classico è il sistema tedesco.

In pratica, i Costituenti hanno deciso per un ruolo flessibile. Lo scopo, è quello di evitare il sorgere di nuove dittature. Il Presidente può intromettersi nella politica, solo quando i partiti non riescono a lavorare in Parlamento. Questo sistema bilanciato, tutela la forma repubblicana del nostro Stato. Infatti, una volta ripristinato il potere del Parlamento, se il Presidente non si fa indietro rischia l’accusa di attentato alla Costituzione o alto tradimento.

Per fortuna, fino ad oggi non ne abbiamo mai avuto bisogno.

Consigliati per te