Abbiamo già discusso di come funziona il Parlamento nella Repubblica italiana in questo articolo. Per il Presidente del Consiglio, c’è scarsa informazione riguardo al ruolo e alle modalità di nomina. Pertanto, vorremmo offrirvi questa piccola guida sulla quarta carica dello Stato italiano.
Negli ultimi anni, alcuni partiti hanno avuto interesse nel confondere le idee ai cittadini sul Presidente del Consiglio. In maniera deliberata o solo per ignoranza, hanno pronunciato frasi come “non eletto dal popolo” fino alla nausea. Vediamo perché, dunque, questa affermazione non ha senso.
Il Presidente del Consiglio: l’elezione
L’elezione del Presidente del Consiglio nella Repubblica italiana non esiste. O meglio, secondo l’art. 92 della Costituzione italiana, il Presidente del Consiglio non è eletto, ma nominato dal Presidente della Repubblica. Non ci sono limitazioni su chi debba essere il candidato. Può essere un parlamentare eletto dal popolo o il segretario del partito di maggioranza. O il vostro professore di diritto privato. Insomma, chiunque vada bene alla maggioranza che è uscita dalle elezioni.
Per capire come funziona la Repubblica italiana, è necessario parlare un attimo della formazione del governo. Il nostro sistema elettorale consente raramente di creare governi con un solo partito. Vengono chiamati governi monocolore, perché appunto sono formati da un solo partito politico. Dai tempi della Democrazia Cristiana nessuno è mai riuscito a formare un governo senza l’appoggio di almeno un altro partito. Questo implica che il candidato Presidente del Consiglio sia frutto di una contrattazione tra i partiti della coalizione vincente. Esempio classico, il governo Letta, sostenuto da Partito Democratico, Forza Italia e altri partiti minori. Anche il governo Conte II è un governo di coalizione tra PD e Movimento 5 Stelle, più altri partiti minori come Italia Viva.
L’appoggio dei partiti minori spesso è fondamentale. Ricordiamo ad esempio il Partito Socialista Italiano che ha permesso alla DC di governare, nonostante le percentuali minime ottenute alle elezioni.
Perchè dire Premier è scorretto
Qui andiamo sul sottile. Premier viene dal francese e significa “primo”. In Gran Bretagna indica appunto il Primo Ministro. In Italia è scorretto utilizzare questo nome per indicare il Presidente del Consiglio, poiché non è il Primo Ministro, ma uno dei ministri. Coordina il lavoro del Consiglio dei Ministri, ma questi non dipendono al 100% da lui. Facciamo un esempio per capire meglio. In Gran Bretagna, il Premier è nominato dalla Regina. Sarà poi il Premier stesso a nominare i suoi ministri, i quali dipendono, appunto, direttamente da lui. Quando il Premier si dimette, anche i ministri devono dimettersi.
In Italia, invece, è il Presidente della Repubblica a nominare il Presidente del Consiglio e i ministri. Congiuntamente. La loro nomina deriva dalla stessa autorità e sono per questo più indipendenti. Nonostante il rimpasto di governo sia una prassi consolidata, quando il Presidente del Consiglio si dimette, non è obbligatorio che si dimettano anche i ministri.
A livello giornalistico e nel lessico comune la parola Premier è diventata sinonimo di Presidente del Consiglio, ma se doveste fare un esame di diritto, vi sconsiglio di usarla. Specialmente se avete professori pignoli.