Nella vita di oggi le rate sono all’ordine del giorno. Rate del mutuo, certo, ma anche rate per i quotidiani beni di consumo. Basti pensare ad un accattivante, moderno aspirapolvere senza fili e ricaricabile. Oppure pensiamo a quei robot da cucina multifunzione, che pesano ingredienti, impastano e cucinano. I costi sono elevati e solo le rate possono rendere l’acquisto accessibile al grande pubblico. Ma come fare se non si riesce a pagare queste rate , magari perché abbiamo perso il lavoro?
Appena salta il pagamento di una o due rate arrivano i solleciti di pagamento, sempre più frequenti ed assillanti.
A chiunque si trovi in questa situazione suggeriamo di verificare se sussistano i presupposti per chiedere una sospensione delle rate stesse oppure un prolungamento dei tempi di rientro. In pratica in alcuni casi esiste la possibilità di far valere la propria morosità incolpevole.
Come fare se non si riesce a pagare queste rate
Le associazioni dei consumatori hanno concluso degli accordi con la ABI (Associazione Banche Italiane) ratificando i “Protocolli di Intesa Crediamoci”. Questi accordi avevano inizialmente validità triennale. Sono ancora in corso gli accordi stipulati per il triennio 2018 – 2020 per garantire anche alle famiglie in difficoltà l’accesso al credito.
Recentemente, a causa della pandemia in corso, è stato siglato anche il “Protocollo di Intesa Covid 19” tra Assofin (Associazione Italiana per il Credito al Consumo) e le varie associazioni dei consumatori. Dopo la prima fase del lockdown l’accordo è scaduto, precisamente il 30 settembre. Con la seconda ondata dei contagi sono cominciati nuovi contatti per il rinnovo dell’intesa.
Quest’ultimo protocollo prevedeva provvedimenti di favore proprio per i consumatori che avessero perso il lavoro, in caso di dipendenti. Per le partite IVA, invece, requisito per accedere alla facilitazione è vedere il proprio fatturato ridotto de 33% rispetto all’anno precedente.
Occorre che il consumatore presenti domanda di allungamento del piano delle rate all’istituto con cui ha in corso il finanziamento. Se poi l’istituto non risponde o la proposta non soddisfa il consumatore questi potrà promuovere una procedura conciliativa. Si tratta di una procedura veloce, stragiudiziale e gratuita per il consumatore stesso. Le regole delle procedura conciliative sono contenute nei protocolli di intesa stipulati tra le principali associazioni dei consumatori e gli istituti di credito.