Il settore turistico è sicuramente uno tra quelli più penalizzati in questi tempi di coronavirus. La quasi totale cancellazione delle prenotazioni turistiche è quindi una realtà con la quale tutti gli addetti del settore si stanno ormai confrontando. Forse però uno spiraglio può ancora intravedersi, a condizione però che si sia disposti ad effettuare un’operazione all’interno della propria attività d’impresa.
E la soluzione potrebbe celarsi dietro uno strumento tanto in voga di cui tutti parlano e che molti sperimentano forse per la prima volta. Vediamo di cosa si tratta.
La rivoluzione dello smart working
Lo smart working o lavoro agile esiste sulla carta ormai da qualche anno, ma per dirla con il sociologo De Masi, fino a qualche mese fa poteva reputarsi una battaglia quasi persa, poi è arrivato un pipistrello cinese e ci ha “pensato” lui. Pipistrelli a parte, è sicuramente innegabile che la situazione di emergenza sanitaria ha fatto ingranare la quarta nell’utilizzo di questa modalità di lavoro a distanza.
Per cui ora la prestazione lavorativa può/deve essere resa anche all’esterno dei locali aziendali. Questo senza necessariamente una postazione fissa, con un orario di lavoro piuttosto flessibile e ovviamente mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici. Una bella rivoluzione copernicana per chi era abituato a spostarsi al fine di raggiungere il posto di lavoro. In pratica quindi come far ripartire il B&B ai tempi del coronavirus?
Smart working e B&B: quale rilancio?
La chiave di volta e anche di svolta sta in una parola semplice, ma al contempo fondamentale: “riconversione” . Scendendo più nel dettaglio, l’operazione che alcuni operatori del turismo stanno già mettendo in piedi è la seguente: convertire le case vacanze in ambienti in cui effettuare lo smart working. Questo significherà dotare gli spazi di postazioni di lavoro sufficientemente comode e distanziate con una eccellente connessione alla rete internet, laddove non già esistenti.
Dove e come rilanciare il proprio B&B in un’ottica smart
A questo punto sarà di sicuro interesse la notizia relativa alla nascita di portali dedicati, volti appunto a presentare una vetrina di spazi che consentono di lavorare in modalità smart e, a quanto sembra, con margini di profitto per i proprietari pure più alti rispetto alla modalità di affitto b&b. Una riconversione che al momento sembra essere circoscritta nella regione Lazio, ma destinata ad estendersi al resto d’Italia anche in ragione dell’interesse che i proprietari dimostreranno.
Una cosa è certa: stando anche a quanto contenuto nel decreto Rilancio in fatto di smart working, le future richieste di spazi saranno sicuramente in crescita esponenziale non solo per i manager, i liberi professionisti o le piccole attività d’impresa spesso sprovviste di spazi adeguati, ma anche per le madri di famiglia che avessero necessità d’isolarsi qualche ora per portare a termine il lavoro. Ora è sicuramente più chiaro come far ripartire il B&B ai tempi del coronavirus.