Il ficus benjamin (in Italia anche noto come bengiamino) è una delle piante da appartamento più riconoscibili e apprezzate in Europa. La sua fama è probabilmente dovuta alla poca manutenzione che richiede a fronte del suo alto valore decorativo. L’importante è assicurargli un buon ricambio d’aria e una temperatura ideale, affinché non cominci a perdere le foglie, fenomeno che si riscontra specialmente nel corso dell’estate.
Chi apprezza particolarmente questa pianta potrebbe volerne più di una. Per averne, non c’è bisogno di andare al vivaio e comprarne altre. Come per molte delle piante più note, ad esempio l’ortensia o la rosa, basta avere un solo ficus benjamin per moltiplicarlo e averne quanti se ne desiderano.
Ciò grazie alla propagazione per talea, una tecnica di riproduzione di alcune piante che consiste nel tagliare una piccola parte della pianta madre per coltivarla a parte. Si otterrà, così, un ficus benjamin con le stesse caratteristiche di quello da cui è tratta la talea.
Non sempre, però, quest’ultima attecchisce. I fattori per cui la riproduzione può fallire sono molti. Seguendo le indicazioni che daremo, e provando ad usare un ormone radicante, si aumenteranno le possibilità che la riproduzione vada a buon fine. Ecco come e quando fare una talea di ficus benjamin per averne di più a costo ridotto.
Il periodo giusto per farlo
Uno dei fattori più importanti per la buona riuscita della talea è scegliere il periodo giusto per tagliarla e coltivarla. Nel caso del ficus benjamin, è da aprile fino alla fine estate, poco dopo la potatura. È molto importante che la pianta madre sia sana e robusta nel momento in cui si sottrae la talea.
Come e quando fare una talea di ficus benjamin per averne di più a costo ridotto
Con una cesoia sterilizzata e ben affilata, tagliare un rametto laterale della pianta. Non uno qualsiasi, ma con le seguenti caratteristiche:
- una lunghezza dai 12 ai 15 centimetri;
- composto da 3 o massimo 4 nodi.
Attenzione ad assicurarsi di farlo sotto all’ultimo nodo e modo netto, senza sfilacciature. Una volta prelevato il ramo, bisogna rimuoverne le foglie basali fino a lasciarne solamente tre o quattro. Se si vuole, questo è il momento giusto per inumidire la talea e immergerla in una polvere radicante per talee legnose e semilegnose comprata in vivaio oppure in questo legume, se si vuole optare per una soluzione casalinga ma comunque efficace.
Fatto ciò, si potrà far radicare la talea in un vaso pieno di un miscuglio di torba e sabbia o, in alternativa, di terreno universale. Compattare il terreno attorno con una lieve pressione delle dita e innaffiarlo. Se si sta facendo la talea intorno al mese di maggio, coprire il vaso con un foglio di pellicola per alimenti tenuto sospeso da un bastone inserito al suo interno. Il vaso essere disposto in un ambiente illuminato, ma non in contatto con la luce diretta del sole.
Le temperature che favoriscono la radicazione della talea
In questo caso, è bene che l’ambiente in cui il vasetto è messo sia di una temperatura tra i 20° e i 22°. Durante il periodo della radicazione, bisogna assicurarsi che il terreno sia sempre umido, ma mai fradicio.