Come distribuire le calorie durante la giornata secondo il Centro Humanitas

Come distribuire le calorie

Un focus per capire come distribuire le calorie durante la giornata secondo il Centro Humanitas

Un’errata distribuzione dell’apporto calorico, lungo l’arco della giornata, influisce negativamente sulla salute. Questa è una verità ormai assodata, in quanto si crea uno sfasamento rispetto ai tempi dettati dal nostro orologio biologico interno. Uno sfasamento al quale possono associarsi vere e proprie alterazioni a livello metabolico, con conseguente aumento di peso. Ma anche con disturbi digestivi, come reflusso e dispepsia. Vediamo quindi di capire come distribuire le calorie durante la giornata secondo il Centro Humanitas.

Come suddividere l’apporto calorico durante il giorno

“Colazione da re, pranzo da principe, cena da povero”. Questa una massima di buon senso “sposata” anche da ricercatori e professori del Centro Humanitas. In particolare, da chi si occupa del centro malattie infiammatorie croniche intestinali. In linea di massima,  la distribuzione dell’apporto calorico, durante la giornata, dovrebbe propendere per un consumo di carboidrati, via via, decrescente. Ciò significherà eliminare le brutte abitudini di: un caffè al volo a colazione, con uno spuntino consumato di fretta in piedi al bar, e una cena da mille e una notte di carboidrati. Via libera invece, salvo situazioni specifiche, al consumo di frutta e verdura fresche dell’orto.

La colazione

Si dice anche che “la colazione attiva il cervello”. Una grande verità da cui discende il consiglio di dedicare al primo pasto della giornata, un tempo sufficientemente lungo e un apporto di nutrienti significativo. Questo non significa però esagerare con gli zuccheri. È sempre il Centro Humanitas, per il tramite del suo staff medico, a specificare che “il cervello rallenta se non riceve glucosio per oltre 16 ore”. Per cui se magari si è pure andati a letto presto, pensare il giorno seguente di arrivare all’ora del pranzo, pressochè digiuni, significa mettere in sofferenza anche il cervello.

Se poi la mattina riuscisse davvero impossibile dedicarsi una buona colazione, si può tamponare con un caffè, uno yogurt o un biscotto, per poi correre ai ripari. Il che significherà che a metà mattina, per forza o per amore, si dovrà rifornire l’organismo di ulteriori calorie. Stando agli esperti, l’apporto calorico della mattina si aggira attorno al 25% dell’intero ciclo giornaliero. Le calorie, tanto per usare una metafora di facile interpretazione, fungono cioè da benzina per l’organismo umano.

Pranzo e cena

Quanto al pasto cosiddetto “di mezzodì”,  verificate le conseguenze a cui va incontro chi pranza dopo  le 15:00. Lo studio porta la doppia firma americana e spagnola e rileva che chi pranza e cena in orari sregolati, vale a dire alle 15:00 per pranzo e a tarda notte per cena, vedrà quanto segue. Vale a dire, andrà incontro, spesso e malvolentieri, ad aumento del punto vita e del peso complessivo in generale. Al contrario, si è verificato che le persone tenute a regime alimentare “controllato” hanno perso agevolmente una decina di chili.

Tempi tra un pasto e l’altro

Un altro quesito al quale lo staff di Humanitas è stato chiamato a rispondere, attiene al lasso di tempo che deve intercorrere tra un pasto e l’altro. In prima battuta, viene specificato che il processo digestivo  si completa in un paio d’ore. A questo fa pendant il monito di non digiunare per oltre quattro ore. Molto meglio infatti mangiare poco e spesso. Ecco spiegato come distribuire le calorie durante la giornata secondo il Centro Humanitas.