Riuscire nell’intento di ottenere una legna da ardere di ottima qualità, richiede un processo lungo che comincia già dal momento della sua scelta. Seguono, a questa, la fase di essiccazione e di stagionatura e, non ultima, quella della conservazione.
L’obiettivo è di ottenere una materia prima che generi energia e calore, con un ottimo rendimento. Allo stesso tempo l’uso della legna da ardere non deve costituire un danno per l’ambiente e per la nostra salute.
Oggi, dunque, daremo qualche consiglio su come conservare la legna da ardere per caldaia, stufa e camino.
La conservazione
Questa fase dipende principalmente da noi e dal tempo, dal luogo e dalle modalità impiegate per la conservazione della legna. L’obiettivo è di mantenere nel tempo quelle proprietà che renderanno di ottima qualità la sua combustione.
Il fine è soprattutto quello di evitare il formarsi di muffe e, in generale, di un elevato livello di umidità. Queste evenienze vanno fugate in quanto si tradurrebbero in un minore rendimento calorifico. La combustione, in questo caso, verrebbe impiegata per l’evaporazione dell’acqua presente nel legname e a discapito della produzione di calore.
Inoltre, la presenza di muffe ed umidità si tradurrebbe in un tipo di combustione poco pulita, con formazione di fumi e di fuliggine. Tutto questo andrebbe, perciò, a discapito della salubrità dell’ambiente in cui viviamo.
La conservazione ottimale della legna da ardere: il luogo
Poniamo il caso di aver acquistato una legna già essiccata e stagionata e della pezzatura adatta per la nostra caldaia, o camino, o stufa.
Individuare il luogo in cui conservare la legna è di fondamentale importanza. Bisogna privilegiare un posto che sia al riparo dalle intemperie, arieggiato e non umido. Se dovessimo avere a disposizione, ad esempio, una cantina o un garage buio e umido, forse sarebbe il caso di considerare invece un luogo all’aperto. Pensiamo ad un porticato, a un capanno, a una veranda, purché sia arieggiato e al riparo dall’umidità e dagli agenti atmosferici.
Bisogna, poi, avere abbastanza spazio disponibile, in base alla quantità di legna da conservare. In quest’ambito, teniamo a mente che le cataste di legna devono essere alte poco più di un metro al massimo, per una questione di stabilità. Per garantire il passaggio dell’aria, devono essere distanti diversi centimetri dalle pareti e tra di loro.
Il terreno su cui poggiare la legna, infine, deve essere in piano e non inclinato, per evitare ogni forma possibile di smottamento della legna.
La catasta
Una volta scelto il luogo, bisogna cominciare ad accatastare la legna, non prima di averla isolata dal terreno. A tal fine usiamo un telo, o della ghiaia, oppure un bancale di pellet.
Nell’accatastare il legname, facciamo in modo che, per aumentarne la stabilità, ad ogni 50 cm circa in altezza, un pezzo di legno appoggi alla parete o alla catasta precedente.
Copriamo la catasta con un telone lasciando esposto i lati
Sempre nell’ottica di capire come conservare la legna da ardere per caldaia, stufa e camino, una particolare attenzione la porremo al momento del prelievo della stessa. Ovviamente cominceremo a usare sempre quella posta in alto.
Ancora, teniamo a mente che nelle cataste potrebbero trovare rifugio dei piccoli animali. A tal fine evitiamo, per ragioni di sicurezza, ma anche per una questione di stabilità, che in prossimità delle cataste, possano andare a giocare i bimbi.
Sempre in tema di riscaldamento domestico, in quest’altro articolo parliamo invece di come riconoscere a prima vista e assicurarsi il pellet di ottima qualità.