In questa sede la Redazione di ProiezionidiBorsa ci chiede come conciliare 18.000 euro depositati sul conto corrente con la possibilità di investire in Borsa con successo.
Partiamo anzitutto sfatando due luoghi comuni: per investire in Borsa non occorrono enormi capitali. Secondo, in Borsa non si “gioca” e ci si accosta con criterio. Altrimenti meglio abbandonare il discorso prima ancora di indagare.
Ciò detto, allora, come conciliare 18.000 euro depositati sul conto corrente con la possibilità di investire in Borsa con successo? Vediamo quali strade sono percorribili.
I soldi parcheggiati a lungo sul c/c sono uno “spreco”
Dai dati ABI risulta che la giacenza media sui c/c degli italiani sia all’incirca sui 18.000 euro.
Spesso, ma non sempre, tale giacenza media resta per periodi medio-lunghi (per più anni per intenderci). Infine, tra commissioni alla banca, imposte di bollo e inflazione, di norma si perdono tanti bei soldini per strada. Che sarebbe stato meglio “perderli” mangiando pizze, comprandosi abiti o facendo qualche vacanza.
Borsa e risparmi in conto corrente non sono per forza alternativi
Ovviamente per investire in Borsa bisogna avere:
a) una propensione medio-alta al rischio. Si tratta di un must inderogabile;
b) un periodo di tempo almeno di medio respiro, ossia fatto di diversi anni (almeno 3-5) a disposizione. Il fascino e l’adrenalina del trading online portano, nell’85-90% dei casi, a perdite sul conto corrente. Meglio, quindi, una sana e ben studiata diversificazione azionaria, ma di lungo periodo. Ma come attuarla avendo pochissimi soldi a disposizione?
Si può pensare di tenere fermi sul c/c una quota di risparmi pari, ad esempio, ai suoi quattro quinti del saldo. O anche di più se non si vogliono correre molti rischi. E provare a investire il resto nel migliore dei modi.
Prima possibilità: i fondi passivi
Un primo semplice metodo è dato dal risparmio passivo, gli ETF. Ormai l’industria finanziaria ne sforna di ogni forma, dai classici listini azionari a quelli su precisi temi e/o settori.
In questo caso, però, bisogna dapprima essere molto ferrati sui mercati e relative dinamiche. Oltre al fatto che bisogna essere consapevoli di tutti i rischi a cui ci si espone e avere, come già detto, un’elevata propensione al rischio.
Fatte le premesse, s’individua una quota piccola del proprio capitale e ci si affida all’andamento del sottostante. Per questo, infatti, tali fondi vengono detti passivi. Al più, per abbassare ulteriormente il grado di rischio, è meglio evitare quelli a tema o settoriali e sceglierli quanto più diversificati possibile.
In questo link se ne espone uno fra i tanti presenti e disponibili sul mercato. Hanno il pregio di avere bassi costi di acquisto e/o gestione. In cambio, tuttavia, richiedono un elevato grado di conoscenza e non ammettono alcuna improvvisazione.
Seconda opzione, i certificati a capitale protetto
Un secondo modo per accedere ai mercati è quello di acquistare un certificato d’investimento a capitale protetto. Ad esempio, un prodotto con sottostante un determinato indice azionario. Come dice il loro stesso nome, hanno il gran vantaggio di offrire all’acquirente una protezione del capitale investito.
In questi casi, si richiede una doppia attenzione: al livello di protezione offerto (ne esistono al 100%, al 95%, al 90%, etc.). Secondo, la solidità del soggetto emittente.
Il PAC
Infine, per i più lungimiranti e i più propensi al rischio nonché preparati sull’universo Borsa e Mercati, esiste anche la possibilità di costruirsi un mini-PAC. Anche in questo caso, s’individua dapprima la somma da investire che, ovviamente, sarà una frazione piccolina delle proprie disponibilità.
Poi, ad alcune precise cadenze temporali, si effettua l’acquisto dello strumento prescelto, in modo da mediare progressivamente i prezzi di carico. In questo caso, il vantaggio è dato dalla gestione attiva dei tempi e/o degli strumenti acquistati. Il contro è dato dal limite delle risorse disponibili. E dal fatto che il PAC chiede impegni temporali di alcuni anni, prima di poter essere liquidato. Inoltre, anche il costo degli eseguiti potrebbe incidere assai in rapporto alla modestissima somma impiegata per attuare il PAC.
Ecco, dunque, illustrato, in estrema sintesi, come conciliare 18.000 euro depositati sul conto corrente con la possibilità di investire in Borsa con successo.