Come coltivare in casa il fiore e la pianta simboli della positività del 2021

girasole

Grazie al loro significato, queste due piante: il girasole e la maranta sono state dichiarate dall’e-commerce americano 1800 flowers.com, le piante simbolo del 2021.
Questo perché il girasole ha un particolare portamento, leale e devoto, rivolto al sole.
La maranta invece, ha le foglie erette, che ricordano le mani giunte in segno di devozione e preghiera.
In questo articolo spieghiamo come coltivare in casa il fiore e la pianta simboli della positività del 2021.

Come coltivare il girasole

Il girasole è una pianta annuale, originaria del continente americano è particolarmente coltivata nel centro Italia.
La sua caratteristica è quella di essere un fiore gigante, sempre rivolto verso il sole. Ciò avviene, grazie alla presenza di particolari cellule motrici, le auxine presenti sotto il bocciolo.
La semina va fatta tra marzo e aprile.
I semi possono essere messi a dimora, sia in giardino che in vaso.

In giardino

Scavare una buca profonda circa tre o cinque centimetri, in file, la cui distanza dovrà essere di 37-70 centimetri.

In vaso

Si possono seminare in vaso e dopo una decina di giorni si vedranno germinare i semi. Trapiantare poi in vasi più grandi, quando le piantine raggiungono i dieci centimetri di altezza, facendo attenzione, durante il trapianto, a non rovinare le radici.

Il girasole non ha bisogno di cure particolari. Deve ricevere almeno quattro o cinque ore di sole, non sopporta le temperature rigide. Le irrigazioni devono essere abbondanti e frequenti, ma bisogna evitare i ristagni idrici nel sottovaso.

Ecco come coltivare in casa il fiore e la pianta simboli della positività del 2021. Come coltivare la maranta

È una pianta sempre verde originaria del Brasile, perfetta per appartamento. Le foglie hanno delle bellissime venature bianco, argento, rosso e marrone.
La caratteristica di questa pianta è, che nelle ore diurne le foglie si richiudono su se stesse, quasi come raccolte in preghiera con le mani giunte. Da qui ne deriva la sua denominazione comune: la pianta della preghiera.
Occorre rinvasarla in primavera ogni due anni. Ama gli ambienti caldo-umidi e ombreggiati.
Non sopporta le temperature troppo rigide e gli ambienti secchi.