Come ci riprenderemo, economicamente, dalla tempesta del coronavirus: le migliori previsioni

Covid

Come ci riprenderemo, economicamente, dalla tempesta del coronavirus: le migliori previsioni.

Guardate attentamente l’infografica che segue.

coronavirus

 

Con l’adozione delle misure di contenimento del COVID-19 da parte dei governi, le economie di tutto il mondo hanno subito un rallentamento. Molte persone si ritrovano senza lavoro e le imprese faticano a restare a galla in mezzo a regolamenti rigidi e a una domanda in calo. Tuttavia, mentre le attuali condizioni economiche sono tetre, alcune previsioni per l’imminente ripresa offrono spazio all’ottimismo degli investitori. Secondo le più recenti previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI), si prevede che l’economia globale si contrarrà del 3% nel 2020, seguita da una crescita del 5,8% nel 2021. Diamo quindi un’occhiata alle previsioni economiche a livello nazionale per evidenziare quali aree potrebbero recuperare più velocemente.

Come ci riprenderemo, economicamente, dalla tempesta del coronavirus?

Date le numerose incertezze che il COVID-19 porta con sé, preparare una previsione economica non è un compito facile. Le proiezioni più recenti del FMI presuppongono che la pandemia svanisca nella seconda metà del 2020, che gli sforzi di contenimento vengano gradualmente interrotti, e che i governi forniscano sostegno politico. In questa prospettiva, quali sono i Paesi che dovrebbero vedere i recuperi più consistenti? Di seguito sono riportate le previsioni più importanti a livello nazionale, ordinate in base alla crescita del PIL reale prevista per il 2021. Si prevede che la Libia avrà la crescita più alta nel 2021, e la più profonda contrazione nel 2020.

L’Asia emergente e in via di sviluppo dovrebbe registrare una forte ripresa, con la Cina e l’India che dovrebbero vedere nel 2021 tassi di crescita del 9,2% e del 7,4% rispettivamente. Per la Cina, si tratta di un cambiamento positivo dopo che il PIL del primo trimestre ha subito una contrazione del 6,8%, il primo calo dal 1992. Il FMI prevede che gli Stati Uniti vedranno nel 2021 una crescita del PIL del 4,7%, leggermente superiore alla media del 4,5% delle economie avanzate. La Federal Reserve ritiene inoltre che l’economia statunitense si riprenderà relativamente in fretta, dato che il paese è entrato nella pandemia su basi economiche forti. Nel frattempo, la FED dichiara di essere impegnata a fornire programmi di finanziamento e a mantenere bassi i tassi di interesse per contribuire a rilanciare l’economia.

La situazione italiana

E l’Italia? Come andranno le cose da noi? Presto detto. Le previsioni per il 2020 sono orribili. -9,1% del PIL, secondo l’ultimo report del FMI. Quanto (ri)cresceremo nel 2021? Il 4,8%. E quanto ci mancherà a tornare ai livelli pre-Covid-19? Ancora il 4,97% (è semplice matematica). Ciò significa che nel 2022 dovremo crescere di più che nel 2021. Stante la situazione nostrana prima della crisi da nuovo Coronavirus, questa sembra un’ipotesi piuttosto difficile. Si spera, però, che la crisi abbia generato una nuova consapevolezza. E che tutti gli aiuti economici che stiamo ricevendo, e riceveremo, non ci facciano dimenticare che la Nazione necessita di profonde, enormi riforme per tornare ad essere realmente produttiva. Speriamo che anche la politica, che ha l’ultima parola sulle decisioni pratiche, lo capisca.

Con l’attenuarsi della pandemia, uno stimolo ad ampio raggio sarà fondamentale per la ripresa economica. Anche una chiara comunicazione sullo stato della pandemia e il declino di nuove infezioni contribuirà a infondere fiducia nei consumatori. Gli investitori possono prendere in considerazione questi fattori, così come le previsioni del FMI, mentre cercano di diversificare geograficamente i loro investimenti. Queste previsioni possono permettere di individuare le aree con il più alto potenziale di crescita potenziale.