Ci si trova vicini ad un ennesimo cambio di orario. Il 21 marzo ci sarà l’equinozio di primavera. Una nuova stagione spazzerà via il freddo inverno. La vita rinascerà. Gli alberi rinasceranno, gli animali usciranno dal letargo, i bambini scenderanno in strada a giocare. Il tutto sempre rispettando le restrizioni dovute al virus.
Proprio a causa del periodo alquanto particolare che si sta vivendo, questa variazione di orario può essere difficile. È necessario resettare la vita di ogni giorno. Nonostante si vada incontro alla bella stagione, le problematiche possono essere diverse.
Adeguarsi alla nuova luce può non essere così semplice.
Ma ecco come cambiare le proprie abitudini quando si allungano le giornate.
Perché si cambia? Quando avverrà il passaggio?
L’ora legale entrerà in vigore alle 2.00 di domenica 28 marzo. L’orologio sarà spostato di un’ora avanti. Di conseguenza, i cittadini italiani avranno un’ora di sonno in meno. La giornata sarà traslata di un’ora. Ci sarà più luce.
Molti sanno che questo cambiamento avviene. Ci si è abituati a sacrificare qualche giorno pe assestare la propria vita. Non tutti ne conoscono le motivazioni.
Perché bisogna cambiare orario? La ratio di questo cambio è pratica. Si cerca di sfruttare al massimo la luce del sole. Gli Stati che adottano questa manovra sono l’Europa, la maggior parte dell’America del Nord e altre nazioni del Sud America e Oceania. In questo modo si limitano anche i consumi di energia elettrica. È una scelta ecologica ed etica.
Oggi, però, si sta pensando di eliminare questa abitudine.
Ma come cambiare le proprie abitudini quando si allungano le giornate?
Alcuni consigli pratici
Il cambio di orario è un vero e proprio jet lag. Comporta un cambio di ritmi per gran parte della popolazione. Ma non è sempre così. Ci sono delle persone che si abituano presto senza particolari difficoltà.
Chi, invece, stenta ad abituarsi può vivere un piccolo disagio. Alzarsi prima e rivoluzionare la propria giornata non sono compiti facili. È importante, tuttavia, non perdere la calma. Bisogna accettare l’incertezza e un malessere passeggero. Soprattutto all’inizio.
Stilare un vero e proprio progetto della giornata è una bella idea. Si può pensare di posticipare le attività e sfruttare al meglio l’ora di luce in più. Un cronoprogramma può essere la soluzione. Si può includere una buona quota di attività fisica.
È consigliabile, infine, non lasciarsi risucchiare dalla frustrazione e tener presente che si tratta di un disagio passeggero.