Uno dei problemi che potrebbero sopravvenire locando un immobile è quello di ritrovarsi di fronte a un conduttore che non ottempera ai pagamenti. Spesso ci si ritrova nella spiacevole situazione di dover sfrattare un inquilino moroso. Nonostante questo, il timore di dover affrontare spese ingenti potrebbe frenare dall’avviare la procedura di sfratto.
Come avviare una procedura di sfratto per morosità senza ricorrere all’avvocato?
Il legislatore prevede la possibilità, in questo come in altri casi, di procedere senza l’assistenza legale. Innanzitutto va precisato cos’è lo sfratto e in quali occasioni si può procedere.
Lo sfratto per morosità è un procedimento che permette al locatore di ottenere il pagamento dei canoni arretrati, il rilascio e la consegna dell’immobile in tempi brevi.
Questo procedimento è regolato dal disposto dell’art. 658 c.p.c. I presupposti, richiesti dal legislatore, per poter procedere, sono la presenza di un regolare contratto di locazione scritto e il mancato pagamento del canone pattuito.
Per quanto riguarda le locazioni a uso abitativo, la legge ha previsto che si possa procedere dopo venti giorni dalla scadenza per il pagamento dell’affitto. Parte attrice sarà il locatore, potranno agire anche l’erede o il legatario, mentre la legittimazione passiva spetta al conduttore.
A quale tribunale ci si dovrà rivolgere? La legge dice che sarà competente il tribunale del luogo in cui si trova l’immobile locato.
Dopo il rapido excursus su quella che è la procedura, si potrà passare alla questione della possibilità di agire senza essere rappresentati da un legale.
Come avviare un iter di sfratto senza essere rappresentati da un legale
Innanzitutto, prima di intraprendere qualsiasi azione, si consiglia di contattare l’inquilino e confrontarsi. Facendo entrare in gioco empatia e comprensione si potrebbero scoprire le vere ragioni che hanno portato il conduttore a non pagare.
Se fosse possibile, in questo caso, ci si potrebbe accordare bonariamente per cercare di risolvere la situazione senza azioni legali. Nel caso in cui, invece, l’inquilino si dimostri poco collaborativo, sarà necessario inviare una lettera di diffida, a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno.
In questa lettera dovrà essere sollecitato il pagamento dei canoni arretrati, fissando come termine quindici giorni dal ricevimento della raccomandata. Si potrà anche invitare il conduttore a lasciare l’appartamento libero entro un determinato periodo di tempo. Nel caso, non remoto, in cui neppure la diffida sortisca gli effetti desiderati il locatore dovrà rivolgersi al tribunale.
Come funziona
L’azione viene avviata attraverso un atto di intimazione di sfratto per morosità. Inoltre, insieme all’atto di intimazione, ci sarà contestuale citazione in udienza per la convalida e la richiesta di decreto ingiuntivo per il pagamento dei canoni arretrati.
Se il conduttore non si presenta in udienza il giudice convaliderà lo sfratto concedendogli trenta giorni per lasciare l’immobile. Nel caso in cui si presenti all’udienza può chiedere il termine di grazia di novanta giorni. Termine entro il quale dovrà pagare i canoni, gli interessi e le spese sostenute del proprietario.
Fino a questo punto la legge consente al proprietario di avviare una procedura di sfratto per morosità senza ricorrere all’avvocato. Per procedere, però, è consigliato possedere una certa familiarità con la materia e con le regole che disciplinano le locazioni e la procedura di sfratto.
Anche il conduttore potrà stare in giudizio senza l’avvocato in tutte le attività relative alla fase sommaria del procedimento, la partecipazione in udienza e la richiesta di un termine per il pagamento (termine di grazia).
Quando è fondamentale l’assistenza di un legale
L’assistenza di un legale diventerà fondamentale, per le parti, nel caso in cui l’inquilino proponga opposizione. In questo caso si avrà l’apertura della fase ordinaria del procedimento.
Anche se è possibile avviare una procedura di sfratto per morosità senza ricorrere all’avvocato il consiglio è quello di rivolgersi a un legale. Nel caso in cui non se ne avessero i mezzi è possibile rivolgersi ad associazioni che si occupano di queste problematiche. Con il pagamento della quota associativa, sarà possibile avvalersi dell’ausilio di avvocati dell’associazione che agiranno con tariffe molto competitive.