Come avere soldi e l’assegno di mantenimento dal coniuge?
L’obbligo di assistenza materiale nascente dal matrimonio non si estingue con la separazione né si sospende in corso di causa, ma si concretizza con la corresponsione dell’assegno di mantenimento.
Uno dei due coniugi può, pertanto, chiedere al giudice l’assegno di mantenimento quando sussistono determinate condizioni.
L’assegno di mantenimento per il coniuge: quali presupposti per richiederlo
I presupposti che devono concorrere affinchè il giudice conceda l’assegno di mantenimento sono sostanzialmente tre:
1.la non addebitabilità della separazione al coniuge a cui favore viene disposto il mantenimento
- la mancanza per il coniuge richiedente di adeguati redditi propri
3.la sussistenza di una disparità
Il 1° presupposto:
Al coniuge che chiede l’assegno di mantenimento “non deve essere addebitata la separazione”.
La separazione viene addebitata ad uno dei due coniugi o ad entrambi quando:
– si violano i doveri nascenti dal matrimonio durante la convivenza, non rilevando di massima i comportamenti successivi alla crisi
– esiste un nesso causale che collega la violazione dei doveri alla crisi coniugale che ha determinato l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza
Il 2°presupposto:
Il coniuge ha diritto all’assegno di mantenimento se manca di “adeguati redditi propri”
Ciò impone di confrontare le condizioni economiche dei coniugi per verificare se esiste una disparità tra i due.
Individuato il coniuge economicamente più debole, occorre valutare se i suoi redditi sono adeguati avendo come parametro il tenore di vita goduto durante la convivenza matrimoniale.
Nel ricostruire e confrontare le condizioni economiche dei coniugi occorre concentrarsi su cosa il legislatore abbia inteso riferendosi al concetto di “reddito”.
Certamente il termine reddito è stato utilizzato nella sua accezione più ampia.
Pertanto, il riferimento va, innanzitutto al denaro ma anche le altre utilità differenti dal denaro, purchè economicamente valutabili (Cassazione civile n. 19291/2005, n. 4543/1998, n. 961/1991).
Il giudice dovrà tenere conto dei beni immobili posseduti, sia dal punto di vista del loro valore implicito, sia dal punto di vista del ricavato di una eventuale locazione o vendita.
Dovrà tener conto anche del godimento della casa familiare, l’attitudine al lavoro del beneficiario, l’incremento dei redditi e dei patrimoni intervenuto durante il giudizio di separazione, dei risparmi investiti o produttivi, delle partecipazioni in società o della titolarità di aziende.
Il tenore di vita in costanza di matrimonio
Per molto tempo, si è ritenuto che il fondamento per l’erogazione dell’assegno di mantenimento fosse la necessità di assicurare al coniuge beneficiario un tenore di vita pari o almeno simile a quello che possedeva in costanza di matrimonio.
Questa impostazione è sempre stata oggetto di critiche e perplessità. Ben si sa che la convivenza ha riflessi economicamente positivi. Nella separazione, certamente, le spese aumentano.
Si pensi al coniuge non assegnatario della casa coniugale, costretto a cercarsi una nuova sistemazione con le conseguenti spese per l’affitto e per la gestione della nuova abitazione.
E’ difficilmente ipotizzabile la possibilità di mantenere lo stesso tenore di vita che si aveva in regime di comunione, sia per il coniuge obbligato che per il coniuge beneficiario.
Al riguardo si consiglia la lettura dell’ordinanza della Corte di Cassazione (Sez. VI -1) n. 26084/2019 che esclude il criterio del tenore di vita anche nell’assegno di separazione.
Come avere soldi e l’assegno di mantenimento dal coniuge. Il 3° presupposto:
Tra i coniugi deve “sussistere una disparità” ossia uno squilibrio patrimoniale.
In generale, il coniuge che richiede l’assegno di mantenimento ha l’onere di provare i presupposti per ottenere l’assegno, inclusa la dimostrazione della capacità economica del coniuge obbligato.
In deroga alle regole generali sull’onere della prova, sia ammette che anche in caso di separazione dei coniugi (come nel divorzio) il tribunale, in caso di contestazioni, dispone di ufficio indagini sui redditi e patrimoni dei coniugi e sul loro effettivo tenore di vita.
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