Come aprire la Partita IVA senza pagare contributi INPS

partita iva

Gli Esperti di ProiezionidiBorsa rispondono ai Lettori che chiedono come fare ad aprire la Partita IVA senza pagare contributi INPS. Versare i contributi all’Ente previdenziale resta una delle voci di spesa più gravose per chi decide di  diventare titolare di Partita IVA. Quel che più scoraggia è la certezza di dover provvedere al pagamento della copertura assicurativa a prescindere dai redditi di lavoro che si percepiranno. Se quindi l’apertura della Partita IVA impone al titolare l’obbligo della contribuzione previdenziale dall’altro lo espone all’incertezza delle entrate.

I lavoratori autonomi ci hanno persino chiesto se “Chi ha la Partita IVA ha diritto al reddito di cittadinanza?”. Ciò perché essere titolari di Partita IVA non significa avere la garanzia degli introiti che invece può vantare il dipendente. Pertanto spaventa non poco la necessità di versare contributi all’Ente previdenziale anche quando l’attività professionale non assicura guadagni con cadenza regolare.

Diventa lecito dunque chiedersi come aprire la Partita IVA senza pagare contributi INPS e in quali casi sia possibile evitare la copertura assicurativa. Ovviamente prima di procedere con l’apertura della Partita IVA conviene fare previsioni puntuali e realistiche sulle entrate provenienti dall’attività professionale in proprio. A ciò si aggiunga l’opportunità di valutare l’aliquota contributiva che bisogna versare al fondo previdenziale.

Come aprire la Partita IVA senza pagare contributi INPS

Sono due le circostanze in cui il lavoratore che apre la Partita IVA può godere dell’esonero contributivo. Può evitare di versare la contribuzione anzitutto il lavoratore dipendente che decide di aprire la Partita IVA. In alcuni casi è possibile che il contribuente che percepisce retribuzione da dipendente decida di affiancare al primo impiego una seconda attività. Diventando titolare di Partita IVA tuttavia non deve pagare ulteriori contributi INPS perché già il suo datore di lavoro sta provvedendo al versamento.

L’altra strategia che permette di beneficiare di esonero dall’obbligo della contribuzione riguarda unicamente i lavoratori autonomi. Essi difatti possono non pagare i contributi INPS nella misura in cui la propria attività professionale non produce redditi. Il versamento della contribuzione previdenziale scatta per i lavoratori autonomi solo i presenza di guadagni. Qualora per svariate ragioni il professionista non dovesse percepire redditi ed emettere fatture non deve pagare i contributi alla cassa previdenziale.