Il sistema pensionistico italiano è sempre più in bilico. Già prima della crisi pandemica erano necessarie delle riforme, ora sono un atto dovuto al fine di garantire la sostenibilità del sistema. Un sicuro rimedio alla crisi del nostro sistema pensionistico è differire il più possibile il momento della pensione.
Ci troviamo a versare contributi in attesa di goderci una pensione che presumibilmente arriverà quando non saremo così in forma da potercela godere. Con un po’ di sacrifici possiamo costruire nel tempo una nostra previdenza complementare. Tale capitale aggiuntivo può essere interpretato sia come integrazione sia come andare in pensione dieci anni prima senza aspettare l’INPS.
Rendita Integrativa Temporanea Anticipata
La legge di bilancio 2017 ha introdotto la possibilità di richiedere la RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata). Consiste nell’erogazione di tutto o parte del montante accumulato sul fondo pensione fino al raggiungimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia INPS.
La possibilità di accedere a tale agevolazione è consentita in due casi. Il primo prevede l’inoccupazione per un tempo superiore a 24 mesi e la maturazione del requisito pensionistico entro dieci anni. Il secondo caso prevede l’inoccupazione, almeno venti anni di contribuzione nel regime obbligatorio di appartenenza e un anticipo massimo di 5 anni rispetto all’età della pensione di vecchiaia.
In entrambi i casi sono previsti almeno 5 anni di partecipazione alla forma pensionistica complementare. La modalità di erogazione prevede la scelta di una percentuale del montante accumulato fino al 100%
La fiscalità
A questo punto come andare prima in pensione senza aspettare l’INPS non è più un segreto, approfondiamo la fiscalità. La rendita è soggetta alla tassazione del 15% fino al quindicesimo anno di iscrizione. Successivamente l’aliquota scende per ogni anno di iscrizione dello 0.3% fino ad una aliquota minima del 9%.