In un altro articolo pubblicato sulle pagine di ProiezionidiBorsa abbiamo indicato le date di partenza dei saldi in ogni regione. La prima a partire è stata la Sicilia il primo luglio, chiuderà la Basilicata il 2 agosto. A noi interessa scoprire come affrontare ai tempi del Covid i saldi in corso con l’obiettivo di fare l’affare.
La stima di Confcommercio
L’Ufficio Studi di Confcommercio ipotizza che ogni famiglia spenderà per l’acquisto di capi in saldo in media 171 euro. Vuol dire che ognuno di noi mediamente sborserà 74 euro per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro. Purtroppo la crisi economica dovuta per l’emergenza sanitaria in corso da quasi due anni ha messo alle strette i bilanci familiari.
Poche persone si attendono la corsa allo shopping come ai bei tempi quando tra calura e frenesia si formavano file interminabili davanti ai negozi nonostante il sole.
Fare shopping aiuta a stare bene
Logicamente con un’Italia in zona bianca e restrizioni che ormai sono un brutto ricordo, i saldi estivi rappresentano un’occasione importante per recuperare il tempo perduto. Perciò è l’occasione giusta per girare tra i negozi in modo da rinnovare il guardaroba. Peraltro acquistando anche a prezzi convenienti. Come più spesso abbiamo sentito dire, fare shopping aiuta anche a stare bene e ritrovare l’umore.
Come affrontare ai tempi del Covid i saldi in corso con l’obiettivo di fare l’affare
Numerose attività commerciali per attirare l’attenzione degli acquirenti hanno dato sfogo alla creatività con campagne mirate dagli slogan più accattivanti. Infatti, già percorrendo le strade dello shopping si notano claim del tipo: “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”. La Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano cosa si può fare durante i saldi. Di seguito il testo diffuso.
Corretto acquisto degli articoli in saldo secondo il decalogo diffuso da Confcommercio
1) Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2) Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3) Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
4) Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
5) Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
6) Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.
7) Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
8) Mascherine: obbligo di indossare la mascherina in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.
9) Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.
10) Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.
Confcommercio infine segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come “Saldi Chiari e Sicuri”, “Saldi Trasparenti”, “Saldi Tranquilli”.