Col grande successo del BPT Italia, chi compra ora i bund tedeschi?
La Germania emette titoli di Stato dal 1952 e fin da tale inizio tali titoli hanno goduto di una certa “rispettabilità”.
Da cosa deriva questa “rispettabilità”? Dal credito internazionale che il popolo tedesco ha sempre avuto sulla propria efficienza, sulla serietà organizzativa, sulla potenza industriale e sulla capacità di sopportare grandi sacrifici.
Questo credito internazionale ha permesso alla Germania di emettere titoli di debito pubblico con tassi negativi e fare in modo che questi vengano acquistati dai grandi investitori internazionali con regolarità.
A livello internazionale ed europeo, possiamo dire che hanno giocato molto bene le loro carte.
La valutazione del debito della Germania è tra i più alti del mondo. come da tabella seguente.
Quindi vi è massima fiducia nel sistema economico e politico della Germania.
I titoli tedeschi possono essere comprati tranquillamente sulla Borsa Italiana, sui loro interessi e/o guadagni in conto capitale scontano una aliquota agevolata del 12.50%.
Ci sono rischi per gli investitori?
Sicuramente no, praticamente nessuno. Con un rating così alto, potrebbero non essere rimborsati solo in presenza di una caduta di un asteroide, in questo caso un default della Germania passerebbe inosservato e non farebbe clamore.
Col grande successo del BPT Italia, chi compra ora i bund tedeschi?
I grandi investitori e le grandi società, le quali parcheggiano le loro grosse disponibilità finanziarie in investimenti super sicuri.
Il loro obbiettivo è la sicurezza e quindi non sono minimamente attratte dal rendimento effettivo o nominale del titolo.
Con parte delle loro riserve finanziarie al sicuro in titoli della Germania, possono anche metterli a deposito per eventuali concessioni di finanziamenti e/o prestiti. Dato il loro alto rating non vi saranno eccessive decurtazioni sull’importo retrocesso a titolo di finanziamento.
Alcuni grandi fondi d’investimento attraverso la leva finanziaria operano in questo modo.
La grandi banche internazionale ma anche le numerose banche della Germania, e soprattutto la Deutsche Bank (XETR:DBK) , vista la grande solidità di questi titoli, comprano con regolarità parte di queste emissioni tenendole tra le proprie riserve.
Il gioco virtuoso creato dalla Germania è ottimale, le banche dovendo diversificare gli investimenti e dovendo avere un particolare occhio alla solidità degli stessi, sono “quasi obbligate” a comprare bund tedeschi.
Questo diventa un vantaggio enorme per lo Stato tedesco. Infatti non permette oscillazioni nei tassi d’interessi in quanto il loro debito viene sempre completamente sottoscritto e non rimane inoptato.
Al piccolo risparmiatore conviene tali investimento?
Ovviamente no. La sicurezza e la solidità del titolo non potranno compensarlo di una remunerazione a tasso negativo che aggiunta al tasso d’inflazione comporteranno alla fine del prestito una notevole perdita in conto capitale, oltre ad eventuali imposte di bollo e spese bancarie.
Il rating non è tutto per il piccolo risparmiatore.
Il vantaggio per la Germania è che buona parte del suo debito è parcheggiato nelle banche tedesche, nei grandi investitori finanziari che lo usano quale bene rifugio e merce di scambio.
Tutto questo si traduce in un notevole vantaggio per il bilancio statale della federazione che può sfoggiare un rapporto debito/pil tra i più bassi d’Europa. Questo dovuto non soltanto al fatto che la loro economia è la prima nella U.E ma anche al “credito internazionale” di serietà del paese.