Il ciclo economico USA continua ad espandersi a battere record.
Le mosse combinate di FED e Trump sul fronte monetario e di crescita economica hanno prodotto una dinamica virtuosa dell’economia americana.
Uno sviluppo come non si vedeva dai tempi della cosiddetta “Reaganomics”.
Anzi, si sta addirittura andando oltre.
E questo nonostante da diversi mesi proprio Trump pare si sia assunto il ruolo di volere ostacolare o comunque frenare la crescita con le sue iniziative.
Dalla Casa Bianca si è passati dal muro col Messico e conseguente shutdown alla guerra sui dazi con la Cina ora estesa anche a Messico ed Australia.
“The Donald”insomma non sta perdendo occasione per creare turbative in grado di frenare se non invertire il ciclo economico USA.
Ciclo economico USA: una espansione decennale
La crescita economica ha già superato i 10 anni e a luglio batterà, anche come durata, quello dell’era reaganiana datato 1991-2001.
Fino ad oggi il picco delle crescita americana a partire fin dal 19° secolo.
Un qualche cosa di straordinario che finirà sui libri di storia dell’economia come “case study”, come modello di riferimento.
Piaccia o non piaccia Donald Trump, è anche merito suo.
E poi per intenderci la Cina, a differenza, dell’immota UE, qualche mese fa ha copiato pari pari le medesime strategie per dare linfa alla propria ripresa economica.
Ciclo economico USA: pessimisti ed ottimisti
Come sempre in questi casi di picco le analisi pessimistiche si diffondono man mano che i record vengono battuti.
Molti analisti da mesi sostengono che ormai la fine del ciclo economico USA sia vicina e che nel 2020 ci sarà molto probabilmente una recessione.
E da mesi vengono settimanalmente smentiti da dati macroeconomici in gran parte ancora brillanti.
Quindi, appurato che segnali di crisi e tanto meno di recessione non se ne vedono il vero spauracchio è una ulteriore espansione della battaglia commerciale sul fronte cinese.
Ancora peggio sarebbe se a Trump venisse l’idea di attaccare la già malconcia UE e i suoi prodotti…
Depurato da questi rischi a denominazione “Casa Bianca”, il ciclo economico USA è in grado di proseguire ancora, semmai rallentando.
Ben difficilmente vediamo all’orizzonte una vera e propria recessione in America.
Per molti analisti proprio una aggressione eccessiva sul fronte doganale alla Cina potrebbe essere la chiave per portare riverberi pesanti anche negli USA.
Sarà cosi miope Donald Trump?
Ciclo economico USA: debito e FED a bilanciarsi
Se è vero come ricorda qualche economista che la crescita è stata in gran parte sostenuta dal debito è anche vero che la FED è stata la prima banca centrale ad ampliare con successo il proprio raggio d’azione.
Quindi non più una FED concentrata soltanto sul controllo dell’inflazione ma anche preoccupata della tenuta economica.
Ora la FED ha 2,5 punti percentuali di tassi di interesse da utilizzare se necessario per sostenere eventuali fasi critiche del ciclo economico USA.
Che poi dipendano dal debito eccessivo come nel caso sub-prime del 2008 o da altri fattori poco importa.
Quel che conta è che la storia ci ha mostrato come gli interventi monetari della FED da anni ottengano gli effetti desiderati.
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