Dall’inizio del 2019 la nostra vita è radicalmente cambiata, questo è un dato di fatto innegabile. L’emergenza Covid e la pandemia hanno travolto le nostre vite da tutti i punti di vista. Anche le persone e le fasce di lavoratori che hanno continuato a lavorare si sono comunque trovati alle strette da altri punti di vista.
La salute ed il lato economico sono le due aree più colpite nella vita di tutti. Il pericolo maggiore, oltre al virus soprattutto per le fasce a rischio, ovvero anziani e immunodepressi, è quello della salute mentale.
Fattore messo in secondo piano quando invece è quello che ha creato più devastazione. L’ansia indotta dalla paura della malattia, ma soprattutto causata dalla perdita del lavoro è al top della lista. In più, il senso di depressione nel dover ridurre e proibire le attività basiche della vita, hanno creato una crisi generale fortissima.
Chiedere un sostegno psicologico gratuito o solidale durante il lockdown
Considerando che nella società moderna è sempre più consigliabile seguire una terapia di supporto psicologico, adesso diventa necessario. La sensazione è quella di essere arrivati a un bivio e cadere in un buco nero. Il pericolo maggiore esiste per le persone che avevano già disturbi emotivi o psichici pregressi e che si vedono ingigantire questo carico di ansie.
Riguardo a questo problema il Ministero della sanità pubblica ha messo in atto un piano di azione.
Già dallo scorso anno e dall’inizio della pandemia sono stati creati dei numeri verdi gratuiti che sono stati fortemente sollecitati. Questo piano è ovviamente da rinforzare ad ogni nuovo decreto, poiché i disagi mentali, fino ad arrivare all’aumento dei tassi di suicidi sono in crescita.
Le soluzioni solidali e gratuite per tutte le fasce della popolazione
Purtroppo, l’accesso ad una terapia psicologica privata ha un costo non accessibile a tutti. In più i servizi pubblici hanno spesso tempi di attesa lunghi. Bisogna considerare anche che i supporti pubblici sono quasi sempre accessibili solo per chi ha una grave diagnosi medica o psichiatrica.
Il modo migliore per chiedere un sostegno psicologico gratuito o solidale durante il lockdown è attraverso il web. A causa del distanziamento sociale, si è provveduto a creare delle soluzioni telematiche molto fruibili. Un esempio è l’esperimento della psicologa Francesca Cavallini, che ha lanciato nel nord CiciarApp, ideata dal centro TICE di Piacenza.
Questa esperienza permette a persone di varie fasce d’età e differente estrazione sociale, di collegarsi per parlare dei loro problemi. Si tratta di un’assistenza gratuita che può dare conforto a chi non ha altre soluzioni o strumenti. Questo è un esempio che speriamo venga permesso da più psicoterapeuti in tutte le regioni.