Chiarimenti INPS: chi è escluso dai contributi Naspi 2020

La redazione di ProiezionidiBorsa si sta occupando di informare i lettori in merito alle iniziative a supporto dell’occupazione. In un recente articolo, abbiamo parlato della possibilità di supportare le imprese salvaguardando i redditi e i posti di lavoro.  In questo articolo invece, vogliamo approfondire la circolare INPS n. 91 emanata martedì 4 agosto. Ecco quindi i chiarimenti INPS: chi è escluso dai contributi Naspi 2020. La circolare fornisce indicazioni applicative relative alla Legge di Bilancio 2020 ed in particolare indica i lavoratori esclusi dal contributo Naspi. Molte aziende, infatti, da settembre non dovranno più versare il contributo Naspi per i propri dipendenti. In molti casi potranno anche chiedere il rimborso di quanto versato da gennaio 2020 ad oggi. Approfondiamo quindi alcuni aspetti della circolare INPS ed individuiamo i lavoratori esclusi.

Chiarimenti INPS: chi è escluso dai contributi Naspi 2020

Il contributo Naspi è un importo pagato dai datori di lavoro per finanziare le indennità di disoccupazione per i dipendenti. Questo contributo è pari all’1,4% della retribuzione dei lavoratori a tempo determinato, aumentato dello 0,5% ad ogni rinnovo. La Legge di Bilancio 2020 e la circolare INPS n. 91 individuano alcune categorie esonerate dal pagamento del contributo. Non sono gravati dai contributi i contratti domestici e agricoli, gli stagionali e i rapporti di apprendistato o sostituzione. La circolare INPS esonera dal pagamento anche i nuovi contratti a tempo determinato sottoscritti nel 2020. In questo modo l’Ente Previdenziale vuole sostenere i datori di lavoro che hanno assunto in questo periodo di grave difficoltà finanziaria. Sono anche esclusi i contratti temporanei riguardanti il settore turismo e le attività di fornitura di lavoro portuale.  Abbiamo visto i chiarimenti INPS: chi è escluso dai contributi Naspi 2020, vediamo ora come recuperare quanto già versato.

Cosa possono fare le imprese

La circolare INPS include anche le pubbliche amministrazioni nella lista dei datori di lavoro esclusi dall’obbligo del contributo. Abbiamo visto che la norma è retroattiva: i datori di lavoro potranno quindi chiedere la restituzione di quanto già versato.  Se per gli enti pubblici il recupero sarà automatico, come dovranno chiedere il rimborso le aziende private? Le imprese dovranno attendere il prossimo novembre: nella denuncia individuale UNIEMENS potranno indicare la somma dei contributi pagati con causale L810. Specificando la seguente dicitura: recupero contributo addizionale Legge 92/2010 art.2 comma 30.
La circolare INPS fornisce un incentivo alle nuove assunzioni in un periodo particolarmente difficile per imprese e lavoratori. La redazione continuerà ad informare i lettori sulle possibilità offerte dalla normativa per far valere i propri diritti ed ottenere quanto ci spetta.