Chi sale e chi scende sui mercati internazionali nell’analisi degli esperti

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I mercati hanno festeggiato con Powell. Il numero uno della Banca centrale USA nella sua dichiarazione alla Commissione Bancaria del Senato statunitense, ha confermato quanto già si era intuito e letto nelle minute pubblicate recentemente. In poche parole è arrivata la conferma di un cambio di rotta nella politica di sostegno economico all’economia.

Non solo, ma con le dichiarazioni di Powell è arrivata anche la certificazione sia dello stato di buona salute dell’economia a stelle e strisce che del settore del lavoro. Tutto questo, continua Powell, porterà ad una sola conseguenza: lo stop alle politiche monetarie accomodanti che già da marzo subiranno i primi ritocchi. Per questo motivo, almeno sul fronte del rialzo dei tassi, il discriminante più importante saranno i dati macro che verranno pubblicati. Ma, come detto, sebbene l’economia sia in buona salute, esistono ancora dei rischi. Primo fra tutti quello dei prezzi al consumo il cui indice è in pieno rally. Alcune previsioni parlano di un possibile +7% a dicembre.

Chi sale e chi scende sui mercati internazionali nell’analisi degli esperti

Si tratta, però, stando alle parole di Powell, di un problema non strutturale ed endogeno ma dettato dalle storture nate nelle varie catene di produzione ed approvvigionamento durante la pandemia ed i vari lockdown. Il che permetterà una normalizzazione durante i prossimi mesi.

Ma se da un lato Washington sembra poter festeggiare un prosieguo di quella prosperità intravista poco prima dello scoppio della pandemia, dall’altro c’è chi, invece, dovrà fare i conti con più di un problema. Si tratta della Cina. O per lo meno delle previsioni che ha fatto Goldman sulla sua crescita economica per il 2022. Perciò, considerando questo punto, è anche importante ricordare chi sale e chi scende sui mercati internazionali nell’analisi degli esperti.

Infatti la banca d’affari statunitense ha ridotto le sue previsioni di crescita dal 4,8% precedente, al 4,3% attuale. Un livello inferiore anche alle proiezioni di crescita per il 2022 che lo stesso Governo di Pechino dovrebbe annunciare a marzo. Decisiva nell’analisi è stata la variante Omicron e le possibili conseguenze in termini di restrizioni. In realtà il colpo potrebbe essere più pesante a livello di consumi interni più che di esportazioni. Ma ciò andrebbe a gravare proprio su quelle strategie di riequilibrio fra consumi ed esportazioni che il Governo di Pechino sta cercando di mettere in pratica ormai da anni.

Inoltre, è bene ricordarlo, la Cina dovrà presentarsi all’appuntamento delle Olimpiadi invernali il 4 febbraio. Perciò le Autorità stanno facendo di tutto per riuscire a tenere sotto controllo la possibile diffusione del virus. Infatti le Olimpiadi cadono esattamente al centro della stagione di vacanze del calendario lunare cinese (orientativamente dal 17 gennaio al 25 febbraio), periodo durante il quale le persone tendono a fare viaggi e ritornare in famiglia. Da qui la paura di possibili, nuovi focolai.