A partire dal mese di luglio 2020, la retribuzione di una buona fetta di lavoratori dipendenti ha subito un incremento. Il cuneo fiscale, cioè la differenza tra salario lordo e netto, ha subito una riduzione.
Il vecchio bonus 80 euro è diventato bonus 100 euro da 8145 a 28mila euro di reddito ed è stato concesso in maniera decrescente fino a 40mila euro. Mentre il bonus 80 euro era un credito di imposta, il nuovo bonus è una detrazione di imposta parametrata al reddito.
Ma si sa la complessità della normativa fiscale è tale che bisognerà prestare molta attenzione per non avere sorprese inaspettate nel modello 730/2021.
Chi rischia di perdere il Bonus 100 euro?
Il problema
Considerando il reddito della prima casa, un milione e mezzo di dipendenti rischia di perdere il beneficio fiscale già incassato. Per chi presenta il 730 il riscontro sarà abbastanza immediato, per chi non lo presenta la sorpresa sarà alquanto inaspettata. Si ricorda che chi possiede solo redditi da lavoro dipendente e la prima casa non è tenuto alla presentazione della dichiarazione.
L’Agenzia delle Entrate rischia di dover inviare centinaia di migliaia di lettere per richiedere indietro il beneficio indebitamente percepito. In particolar modo chi sta appena sotto i 28mila euro con la proprietà della prima casa rischia di avere un salto di reddito. Di conseguenza è la fascia con più elevata probabilità di restituzione.
Cosa fare
Innanzitutto, è necessario controllare sulla certificazione unica che sarà consegnata a breve dal datore di lavoro sia il credito di imposta che il nuovo trattamento integrativo. Inoltre, è consigliabile verificare il 730 precompilato sul sito dell’Agenzia delle Entrate quando sarà disponibile. Soprattutto chi non è tenuto a presentare la dichiarazione può scoprire in quella sede se ci sono discrepanze da restituire. In caso contrario chi rischia di perdere il bonus 100 euro potrebbe ricevere la lettera di restituzione.