Abbiamo più volte avuto l’occasione di sostenere quanto sia importante conoscere le tecniche di riutilizzo degli oggetti e degli strumenti che abbiamo in casa. È però altrettanto vero che in diverse situazioni non è così semplice capire cosa riutilizzare, e soprattutto come farlo. Se infatti in alcuni casi il riciclo di un oggetto si presenta come intuitivo e semplice da realizzare, in altri la realtà è ben diversa. Come ad esempio in quello di cui andremo a parlare nei prossimi paragrafi. Infatti chi poteva immaginare che l’acqua vecchia dei pesci potesse essere riutilizzata con questo scopo fantastico.
Un’indagine accurata
Alcune persone consigliano di prendersi dei momenti di concentrazione per soffermarsi su alcuni angoli della propria abitazione, ed osservarli attentamente. L’obiettivo è quello di pensare e ripensare all’utilità degli oggetti davanti ai nostri occhi, e aspettare di notare cose fino a quel momento sconosciute. È una tecnica che può funzionare, per un motivo. Il più delle volte non ci rendiamo conto fino in fondo delle potenzialità di ciò che possediamo. Per questo uno sguardo più attento e paziente potrebbe aiutarci nel trovare le risposte.
Una risorsa inaspettata
Tra le cose che potremmo scoprire c’è ad esempio uno scarto che, chiunque possiede un acquario, produce in grandi quantità. Ci riferiamo al ricambio d’acqua e, quindi, a tutta la quantità di questo liquido che, una volta levato, siamo soliti buttare. Eppure chi poteva immaginare che l’acqua vecchia dei pesci potesse essere riutilizzata con questo scopo fantastico? Difatti non tutti forse ci pensano, ma non si tratta di un’acqua normale come quella che siamo soliti vedere scendere dal rubinetto. Parliamo di un fluido in cui, per un determinato periodo di tempo, hanno vissuto degli esseri viventi.
Come conseguenza di ciò avremo a disposizione un liquido ricco di interessantissime sostanze nutritive. Nonché, e qui vogliamo porre l’attenzione, di sali minerali. E chi più di tutti può beneficiare di queste componenti se non le nostre piante? Abbiamo capito bene. Possiamo, e dovremmo, sfruttare l’acqua dell’acquario ormai in procinto di essere buttata per innaffiare una volta ogni tanto le piante. I risultati li vedremo con i nostri occhi già nel giro di pochi giorni. Avremo difatti piante più in salute e vigorose, pronte a germogliare con più forza ed entusiasmo.