Chi percepisce il reddito di cittadinanza può lavorare ma ci sono delle condizioni da rispettare per non perdere il sussidio

INPS

Il reddito di cittadinanza e la sua cumulabilità o compatibilità con altri redditi da lavoro sono un argomento piuttosto delicato. I dubbi riguardo alla presunta incumulabilità del sussidio con altri redditi sono sempre molteplici. Chi percepisce il reddito di cittadinanza può lavorare? Va subito sottolineato che non esiste alcuna incompatibilità tra reddito di cittadinanza ed attività lavorativa, qualunque essa sia. 

Ma occorre fare attenzione a determinati limiti e soprattutto alla incumulabilità tra le due cose, che effettivamente è evidente come vedremo. Soprattutto per quanti si chiedono come fare a guadagnare il massimo,  lavorando e continuando a percepire il reddito di cittadinanza mese per mese. 

Chi percepisce il reddito di cittadinanza può lavorare ma ci sono delle condizioni da rispettare per non perdere il sussidio

Il reddito di cittadinanza è la misura di contrasto alla povertà più importante erogata dall’INPS. La normativa applicata e la struttura del sussidio però, lo rendono perfettamente compatibile ma non cumulabile con altri redditi da lavoro.

Il reddito di cittadinanza infatti è composto da una parte relativa al sostegno dei beneficiari per le spese di affitto o per il mutuo. L’altra parte invece è di integrazione al reddito. Ciò significa che, fissata una determinata soglia reddituale, il reddito di cittadinanza la integra fino al suo raggiungimento. 

Il beneficiario singolo (senza familiari conviventi) può percepire massimo 780 euro al mese. Ma solo se ha reddito zero e se ha casa in affitto. La componente di integrazione reddituale è pari a 500 euro. In pratica, tale cifra è raggiunta solo dalla persona che non lavora e che non ha altri redditi. 

La misura di contrasto alla povertà è compatibile con il lavoro occasionale, ma non cumulabile  

Per quanto detto prima, il reddito di cittadinanza è perfettamente compatibile con una attività lavorativa. Il problema è la cumulabilità tra reddito di cittadinanza e reddito da lavoro. In questo caso non è possibile. Alla domanda sul come guadagnare il più possibile prendendo il reddito di cittadinanza, il cumulo con redditi da lavoro, anche se lavoro occasionale, non è ammissibile.

La spiegazione si collega a quanto detto in precedenza. Essendo una componente integrativa del reddito, la cifra massima fruibile è pari a 500 euro, stando all’esempio di prima del beneficiario singolo. Ogni euro percepito dal lavoro svolto, viene detratto dal reddito di cittadinanza percepito.

In sostanza, se un beneficiario del sussidio da una attività lavorativa percepisce 200 euro al mese, percepirà di reddito di cittadinanza 300 euro e non più 500. Nel lavoro occasionale, magari per un paio di mesi, se il lavoratore percepisce 300 euro al mese, questi verranno tolti dal reddito di cittadinanza. Due mesi a 300 euro al mese significa 600 euro di reddito extra. In pratica, 50 euro al mese in meno di sussidio (600 euro diviso 12 mesi). Da 500 euro si passa a 450 euro. Superare 500 euro al mese con un altro lavoro, porta alla decadenza dal sussidio.

Occorre ricordato che ogni variazione reddituale che interviene mentre si percepisce il sussidio, deve essere comunicata all’INPS. La comunicazione è propedeutica al ricalcolo del beneficio spettante.