Fra qualche anno nessuno pagherà le pensioni degli attuali 40enni e 50enni. Sono tante le cause ma ce n’è una che le sovrasta tutte e che delinea un futuro molto difficile per l’Italia. Per questo è giusto chiedersi chi pagherà le future pensioni dei 40enni e dei 50enni italiani?
Questione di numeri
Tempo fa ci fu un industriale cinese a cui fu chiesto se fosse interessato ad investire in Italia. E lui rispose che non sapeva che farsene di un paese che faceva solo 60 milioni di abitanti.
Quest’uomo lo diceva da un punto di vista economico, ma una realtà l’aveva colta indirettamente. Un popolo ha anche bisogno di numeri. O almeno di un certo equilibrio fra i numeri.
Chi pagherà le future pensioni dei 40enni e dei 50enni? L’Italia come un albero che si secca
L’equilibrio qui in ballo deriva dal rapporto fra nascite e pensionati. Sono i giovani, col proprio lavoro che devono far entrare nelle casse dello Stato i soldi per pagare le pensioni.
Se nello stato il numero di pensionati supera quello di chi lavora si comincia a creare uno squilibrio “di cassa” fra entrate e uscite. Se come sembra dalle cifre in Italia, questo squilibrio diventa ogni anno più forte, allora le cose cominciano a diventare preoccupanti. Ecco qualche dato: nel 2019 ci sono state 19.000 nascite in meno in Italia, rispetto al 2018. E questa tendenza è in atto da anni. Oggi siamo arrivati ad un punto tale che le pensioni non possono essere coperte dalle attuali forze lavoro.
Il futuro degli Italiani
In principio ci sono due soluzioni per questo problema. O gli Italiani invertono la tendenza a fare figli, oppure ci deve essere una riconversione tale a livello di formazione dei giovani, che i futuri posti di lavoro, permetteranno di guadagnare salari o rendimenti di gran lunga superiori degli attuali. Cosa in verità non impossibile se l’Italia comincia a prendere la strada della digitalizzazione totale e della robotizzazione.
Digitalizzare e robotizzare non significa allontanarsi dalla natura e diventare degli automi. Ma solo di contribuire in modo moderno allo sviluppo della nazione e dell’Europa.
Un futuro perciò da progettare e preparare fin da ora.