A perdere il beneficio del reddito di cittadinanza sarà chi non vuole lavorare nei campi o chi rifiuta alcune specifiche offerte di impiego? Il fatto che non si riesca a trovare con facilità manodopera per lavori in campo agricolo impone l’obbligo ai percettori del sussidio? Da più parti giungono lamentele contro chi percepisce l’assegno dell’ammortizzatore che molto spesso raggiunge chi ha perso l’occupazione.
Molti contribuenti italiani vorrebbero vedere impiegati nel lavoro dei campi i destinatari del RdC che attualmente sono disoccupati. Non pochi detrattori del sussidio che l’Inps eroga a sostegno delle fasce reddituali deboli si scagliano contro lo stato di inoccupazione dei beneficiari. A giudizio dei più e di molti rappresentanti politici della maggioranza si potrebbe sopperire alla mancanza di forza lavoro impiegando i percettori del sussidio.
Il Ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, si è più volte espressa in merito ed ha insistito sulla possibilità di reclutare chi riceve aiuti economici. D’altro canto chi non vuole lavorare nei campi perde il reddito di cittadinanza o ha diritto di rifiutare l’offerta di impiego? Ciò perché, chi percepisce l’assegno mensile, ben sa che il mancato rispetto di alcune condizioni porta alla decadenza del beneficio. Occorre pertanto verificare in quali circostanze si può opporre un netto rifiuto ad una proposta lavorativa senza rischiare alcunché.
Chi non vuole lavorare nei campi perde il reddito di cittadinanza?
Rassicuriamo anzitutto i beneficiari del RdC a proposito della possibilità di ricevere un impiego. A nessun percettore di sussidio si può imporre il reclutamento per un impiego non congruo. Il beneficiario ha difatti il diritto di rifiutare le proposte di lavoro che non collimano con le proprie competenze e abilità. La congruità delle offerte lavorative riguarda infatti la capacità o incapacità del percettore a svolgere una determinata mansione.
Oltre infatti alla distanza della sede lavorativa dal luogo di residenza del percettore che non deve superare i 100 chilometri, la normativa prescrive altre condizioni. Il contribuente ha facoltà di rifiutare un lavoro che non rientra affatto nella propria sfera di abilità e competenze. Ciò perché durante i colloqui che hanno luogo prima della sottoscrizione del Patto per il lavoro e di Inclusione sociale si discute proprio di ciò. Ovvero delle reali competenze e attitudini del richiedente il sussidio governativo che mira, oltre a fornire un immediato sostegno economico, al reinserimento professionale.