Chi ha un reddito basso non deve pagare questa imposta

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Tutti i contribuenti hanno l’obbligo di pagare le tasse e le imposte a vario titolo. In alcuni casi, tuttavia, esistono delle eccezioni su alcuni versamenti che interessano le persone con redditi particolarmente contenuti. Nella presente guida i Tecnici di ProiezionidiBorsa illustrano perché chi ha un reddito basso non deve pagare questa imposta che ci apprestiamo ad analizzare.

Cos’è l’IRPEF e come si calcola

Nella misura in cui un lavoratore o un pensionato produce reddito, tale reddito si assoggetta al pagamento di alcune tasse. La principale tra queste è l’IRPEF, ossia l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Come dice lo stesso termine, l’IRPEF è un balzello che aumenta in proporzione all’aumento del reddito che si dichiara. Si dice, dunque, che è un’imposta che procede a scaglioni in senso progressivo. Questo principio è particolarmente in linea con quanto stabilisce l’art. 3 della Costituzione.

Generalmente, i lavoratori autonomi pagano l’IRPEF in seguito alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Per i dipendenti, invece, è il datore di lavoro che paga in qualità di sostituto di imposta eseguendo delle trattenute sulla busta paga. Ora, esistono delle categorie di lavoratori che possono godere dell’esonero al pagamento in ragione del proprio reddito. Vediamo quando chi ha un reddito basso non deve pagare questa imposta allora.

Chi è esente dal pagamento

Nella generalità dei casi, i contribuenti che beneficano dell’esonero IRPEF sono i seguenti: i lavoratori dipendenti con reddito non superiore a 8.174 euro annui; i lavoratori autonomi che hanno un reddito che non va al di sopra dei 4.800 euro annui; i pensionati che non superano il reddito di 7.500 euro all’anno che sale a 8.000 se il pensionato ha più di 75 anni; infine, non si paga l’IRPEF sui redditi provenienti da fabbricati che rendono fino ad un massimo di 500 euro all’anno; oppure per terreni che non fruttano oltre i 185,92 euro annui.

In questi casi, è bene che il lavoratore dipendente o il pensionato informi rispettivamente il datore o l’INPS del diritto all’esenzione. Queste, le principali regole valide per ritenersi esonerati dal pagamento.

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