Chi ha questi strumenti finanziari non sfuggirà a fine anno al prelievo forzoso

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Dal 2012 il Decreto Salva Italia ha introdotto l’imposta di bollo su  titoli bancari e postali, Bot, azioni, obbligazioni, titoli di Stato, fondi d’investimento, Etf. Dunque, chi ha questi strumenti finanziari non sfuggirà a fine anno al prelievo forzoso. Si tratta di un prelievo dello 0,20% delle consistenze finanziarie.

Cosa fanno le banche

Le banche, agendo da sostituti di imposta, applicano l’aliquota sui conti depositi dei risparmiatori. Il prelievo forzoso viene fatto alla data del 31 dicembre di ogni anno sulla giacenza del deposito. Il correntista non riceverà nessun avviso, ma gli istituti di credito agiranno automaticamente. Di conseguenza, l’imposta di bollo sarà versata al Fisco.

Imposta di bollo frazionata

Molti istituti di credito, però, hanno la facoltà di ripartire l’imposta di bollo sul dossier titoli in modo trimestrale o semestrale. Questa operazione serve per evitare che i risparmiatori più furbi, vendano gli strumenti finanziari prima della scadenza prestabilita.

Infatti, questa operazione azzera il dossier titoli e si evita il salasso. Nel caso dell’imposta di bollo da pagare frazionata, lo 0,20% annuo è applicato proporzionalmente in base ai valori finanziari a scadenza. In Italia c’è chi ha la predisposizione a mettere in atto questo escamotage ma non sempre conviene farlo. I costi e le commissioni di compravendita degli strumenti finanziari non sono esigui e quindi si annullerebbero gli effetti del risparmio fiscale.

Quando il  prelievo forzoso non viene applicato

Il risparmiatore in possesso di strumenti finanziari per un importo non superiore a 5mila euro non paga l’imposta di bollo. Anche in questo caso, può essere messo in atto uno stratagemma per evitare di pagare l’imposta di bollo. L’investitore svuota il deposito titoli pochi giorni prima dalla data di redazione dell’estratto conto. Successivamente, riacquista di nuovo gli strumenti finanziari. Fare questa operazione non conviene sempre perché, come detto, le commissioni sulla compravendita dei titoli non sono sempre favorevoli.

Perciò i possessori di titoli bancari e postali, Bot, azioni, obbligazioni, titoli di Stato, fondi d’investimento, Etf troveranno meno soldi nell’estratto conto. Chi ha questi strumenti finanziari non sfuggirà a fine anno al prelievo forzoso.