Chi ha investito a febbraio i risparmi del conto corrente su questo BTP potrebbe guadagnare il 2,364% per almeno 20 anni

titoli di stato btp

La ricerca dei rendimenti sul reddito fisso sta diventando sempre più ardua e difficile. Ad esempio chi ha investito nel 2009 su questo BTP, oggi ha raddoppiato il suo capitale di partenza.

La situazione attuale è invece molto diversa. L’inflazione è alle stelle e non va considerata come temporanea. La forte domanda mondiale di beni e servizi e le politiche espansive della BCE hanno portato i prezzi a salire sin dall’estate scorsa. La situazione, infine, è esplosa a partire dalla fine dello scorso anno.

Chi ha investito a febbraio i risparmi del conto corrente su questo BTP potrebbe guadagnare il 2,364% per almeno 20 anni

Vediamo adesso quali sono stati i rendimenti medi lordi dei titoli pubblici a reddito fisso a febbraio. I dati sono tratti dal Comunicato della Banca d’Italia e disponibile sul portale istituzionale. In pratica si è avuto quanto segue:

  • per le scadenze tra 1 anno e 1 anno e 6 mesi: –0,20%;
  • per le scadenze comprese tra i 19 mesi e i 30 mesi: 0,176%;
  • passando alle scadenze tra 2 anni e 7 mesi e i 42 mesi: 0,515%;
  • tra i 3 anni e 7 mesi e i 4 anni e 6 mesi: 0,804%;
  • sulle scadenze tra i 4 anni e 7 mesi e i 6 anni e 6 mesi: 1,083%;
  • tra 6 anni e 7 mesi e 8 anni e 6 mesi: 1,392%;
  • per le scadenze tra 8 anni e 7 mesi e 12 anni e 6 mesi: 1,709%;
  • tra i 12 anni e 7 mesi e i 20 anni e 6 mesi: 2,048%;
  • infine sulle durate a partire dai 20 anni e 7 mesi il rendimento è stato del 2,364%.

In definitiva, quindi, a febbraio il Rendistato è risultato pari all’1,170% mentre il RendiBOT si è attestato a –0,454%.

L’arma segreta dei titoli lunghi

I rendimenti sui titoli di Stato nelle ultime settimane sono risaliti grazie alle vendite di bond sul mercato secondario. Prezzo e rendimento, infatti, si muovono in maniera inversa: quando uno sale l’altro scende e viceversa.

In particolare, abbiamo visto che all’aumentare della durata media dei BTP salgono anche i rendimenti. Considerando le scadenze dai 20 anni e 7 mesi in poi, chi ha investito a febbraio i risparmi del conto si sarebbe garantito un rendimento nominale interessante.

In questi casi, però, una grande incognita (ma non è l’unica) è data dall’inflazione. Se dovesse restare alta nel lungo periodo, infatti, l’investimento si rivelerebbe perdente. Il rendimento reale è dato dall’interesse lordo meno le tasse, le commissioni e l’inflazione.

In questi casi un’alternativa interessante potrebbe essere quella di sceglierli anche in base ai movimenti dei prezzi sul mercato secondario. Combinando la giusta scadenza con un buon prezzo d’acquisto del titolo, infatti, si può ottenere un guadagno fatto di cedole e capital gain. Ossia si può speculare anche tra prezzo di acquisto e prezzo di rivendita sul mercato. Tali operazioni, però, sono adatte solo ai risparmiatori con elevata propensione al rischio e ottima capacità di lettura dei mercati finanziari.

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