Quando ci alziamo al mattino ci mettiamo subito in movimento. Dal momento in cui scendiamo dal letto al momento in cui ci corichiamo è una costante lotta contro il tempo. Molti di noi passano la maggior parte della giornata a fare le cose di corsa e poiché non c’è tempo, molte le facciamo contemporaneamente. Facciamo colazione o pranziamo e controlliamo le email o mandiamo messaggi WhatsApp. In auto mentre guidiamo parliamo al telefono e contemporaneamente seguiamo il navigatore. Anche mentre guardiamo la televisione controlliamo i social e magari mangiamo.
Chi fa così sbaglia tutto perché secondo la scienza memoria, concentrazione e performance migliorano solamente in questo modo
Fare più attività insieme si chiama multitasking. Lo hanno inventato gli americani e significa fare più cose contemporaneamente. Chi adotta il multitasking pensa che faccia risparmiare tempo e faccia aumentare l’elasticità mentale. Ma siamo sicuri che sia così? Due ricercatori della prestigiosa Università di Stanford (California) hanno dimostrato il contrario. Infatti chi fa così sbaglia tutto perché secondo la scienza memoria, concentrazione e performance migliorano solamente in questo modo, che non è il multitasking.
Molti pensano che l’attività multitasking aumenti l’elasticità del cervello, un po’ come andare in palestra. Più si usa un muscolo e maggiore sarà la sua resa e lo stesso si suppone debba valere per il cervello. Il problema è come si usa il muscolo e a quali esercizi si sottopone il nostro cervello. Tra l’altro attività fisica e mentale sono molto legate. Le prestazioni del cervello sono influenzate anche dalla nostra attività motoria. Per esempio c’è un’attività sportiva che viene fatta in inverno ed è di aiuto allo sviluppo delle nostre facoltà mentali. Ne parliamo nell’articolo: “La scienza ci dice che questa particolare disciplina invernale è una grandissima alleata di cuore e cervello”.
Come mettere il turbo al nostro cervello
Torniamo al multitasking e alla ricerca che confuta la teoria che sia veramente efficace. Tre ricercatori della Stanford University, Eyal Ophir, Clifford Nass e Anthony D. Wagner, con una ricerca hanno dimostrato il contrario. Hanno selezionato due gruppi di studenti in base alle loro attitudini nello svolgere i compiti. Un gruppo era multitasking, ovvero abituato a fare più cose alla volta, il secondo invece svolgeva una sola attività per volta. Questi 2 gruppi sono stati coinvolti in 3 test differenti che riguardavano memoria, concentrazione e capacità di analisi.
Il risultato, pubblicato anche sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, dimostra che il multitasking penalizza le facoltà cognitive. Il gruppo monotasking in tutti i test si è dimostrato superiore, mostrando più capacità di memoria, concentrazione e maggiori performance cognitive. Insomma, fare una attività alla volta favorisce memoria, concentrazione e aumenta le nostre performance.
La medicina ci rivela che anche una corretta alimentazione ha la sua importanza per aiutare il cervello a funzionare meglio. Per esempio questi sono 8 cibi ideali per il cervello che manterrebbero memoria, umore e rapidità mentale sempre al top. Inoltre alcuni studi hanno dimostrato che un pasto più di tutti è fondamentale per le nostre prestazioni mentali. Ne parliamo in questo articolo: “Il pasto che protegge il cuore, mette il turbo al cervello e rende più competitivi”.