L’edilizia residenziale pubblica è uno dei modi che lo Stato ha per fornire un supporto a soggetti in situazioni di disagio economico e sociale.
In un precedente articolo si era trattato dei doveri di coloro che si vedono assegnato un alloggio di edilizia popolare (consultare qui).
Oggi, si esaminerà il caso in cui chi risiede in uno di questi appartamenti decida di riscattare lo stesso.
L’acquisto è possibile e darà la possibilità all’assegnatario di non dover più pagare il canone di locazione.
Risale al 1993 la legge che ha permesso ai privati di acquistare un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Tuttavia, la legge prevede alcuni vincoli che non permettono di mettere in vendita tutti gli alloggi. Inoltre, il patrimonio abitativo venduto non dovrà essere superiore al 75% del numero complessivo di case popolari ma non inferiore al 50%.
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Come si era visto per l’assegnazione, anche per poter riscattare una casa popolare l’acquirente dovrà essere in possesso di alcuni requisiti.
Gli alloggi in edilizia pubblica potranno essere riscattati dagli assegnatari o dai famigliari conviventi.
Da un lato, quindi, abbiamo il titolare dell’assegnazione che, dopo aver partecipato al bando, è risultato vincitore in graduatoria. Dall’altra, invece, ci sono i famigliari dell’assegnatario che potranno partecipare alle operazioni di riscatto anche nel caso di decesso del titolare.
Requisiti
In linea generale i requisiti richiesti per poter partecipare all’acquisto sono due.
Vivere da almeno cinque anni in alloggi di edilizia residenziale pubblica e non essere in mora con il pagamento dei canoni di affitto.
Inoltre, dovranno continuare a sussistere i requisiti che avevano permesso al titolare di risultare assegnatario dell’immobile. Cittadinanza, reddito, residenza nel Comune, non essere in possesso di altri alloggi sono altri requisiti fondamentali.
Tuttavia, si consiglia di consultare attentamente i vari regolamenti regionali dal momento che ogni regione potrà prevedere dei requisiti ulteriori.
Per poter riscattare un alloggio di edilizia residenziale sarà necessario verificare la presenza di un bando comunale. La richiesta con la documentazione dovrà essere inoltrata alla Regione, al Comune o agli Enti preposti.
Il prezzo del riscatto sarà stabilito d’ufficio o su proposta dell’acquirente.
Vendita
Dal momento che il prezzo di acquisto sarà nettamente inferiore rispetto ai prezzi del mercato immobiliare si è cercato di combattere la speculazione.
Chi riscatta un alloggio in edilizia popolare non potrà, quindi, speculare e rivendere dopo poco tempo lo stesso.
La vendita dovrà avvenire seguendo alcune regole. Il bene non potrà essere alienato fino a quando non si sarà finito di pagare il pezzo di acquisto. In ogni caso mai prima di dieci anni nel caso di edilizia sovvenzionata e mai prima di cinque anni per edilizia agevolata.
Nell’ottica di non disperdere il patrimonio immobiliare, prima di vendere, sarà necessario avvertire l’Ente preposto. Infatti, questo potrà decidere di riacquistare l’immobile grazie a una sorta di diritto di prelazione.
Solamente in caso di risposta negativa l’appartamento potrà essere messo in vendita al grande pubblico. Ecco perché chi è in difficoltà economica deve sapere che è possibile comprare casa risparmiando moltissimi soldi