Chi ama le piante ed è una persona curiosa non può non leggere questo libro

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A chi non è mai capitato di domandarsi quale storia ci fosse dietro un oggetto, un alimento o una pianta? Forse non è estremamente comune, ma a ogni persona curiosa succede di porsi domande sul come e perché le cose oggi stanno come stanno. Sicuramente, in questi casi internet è un ottimo alleato. Ma per approfondire, bisogna costruirsi una buona bibliografia che aiuti a scavare nella storia per risalire all’origine delle cose.

Chi ama le piante ed è una persona curiosa non può non leggere questo libro

Michael Pollan è un insegnante di giornalismo all’Università di Berkeley, in California, e collabora con il New York Times Magazine. Tra i suoi libri più famosi ci sono “Il dilemma dell’onnivoro” e “Il tempo e l’acqua”. Nel 2014 è uscito “La botanica del desiderio. Il Mondo visto dalle piante”. Questo testo ricostruisce la storia di quattro piante: melo, cannabis, tulipano e patata. Grazie a questo stratagemma, l’autore si interroga e interroga il lettore sul complesso rapporto tra uomo e natura, e su chi si sia adattato all’altro.

Leggere la storia con gli occhi delle piante

Il testo è ben diverso da un romanzo: si tratta infatti delle ricerche compiute da Pollan tramite interviste, viaggi e raccolte di testimonianze. Per esempio, nel capitolo dedicato al melo l’autore racconta la sua esperienza nel più grande archivio di mele al mondo, a New York. Qui si trovano mele di tutte le forme e i colori, a testimoniare l’incredibile varietà che si è generata col tempo. In Italia, il testo di Pollan è stato citato anche dall’attore teatrale e scrittore Roberto Mercadini. In un video su YouTube intitolato “La follia della mela”, infatti, Mercadini riprende il testo proprio nella parte in cui parla dell’archivio di New York.

Mai smettere di essere curiosi

Oltre a dare risposte sulla storia delle quattro specie scelte, il testo di Pollan è un ottimo spunto per altri mille motivi. Infatti evidenzia come storia, politica, economia e scienza si intreccino in modo indissolubile nella quotidianità di ognuno di noi. Partendo dai massimi sistemi per arrivare al nostro piatto, è fondamentale rendersi conto di come tutto sia connesso. Isolare gli elementi è infatti da ottusi, e smettere di essere curiosi significa perdere quel fanciullino di cui Pascoli ha tanto parlato. Il libro di Pollan ci ricorda proprio questo: mai smettere di cercare, di interrogarsi, di avere sete di conoscenza. Per questo, chi ama le piante ed è una persona curiosa non può non leggere questo libro.