Questo 2020 ha portato tante novità poco gradite, ma ha anche portato alla ribalta un termine che è ormai entrato nel vocabolario comune, il DPCM.
Non passa giorno in cui questa parola non venga nominata nei telegiornali, dalla stampa e persino nei nostri momenti di relax su Facebook. Abbiamo una vaga idea del suo significato, ma che cos’è di preciso un DPCM?
Il significato di DPCM
Cominciamo dallo sciogliere la sigla: Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Quindi sono atti amministrativi emessi dal Presidente del Consiglio italiano. Non sono atti aventi “forza di legge”, e quindi sono fonti secondarie che spesso sono usate per attuare disposizioni di legge.
Perché è uno strumento importante
Possono sembrare sottigliezze a chi non fa parte della cerchia parlamentare, però questa formula ha salvato tante aziende quest’anno (anche se non tutte). Ha messo il cibo sulle nostre tavole e adesso riscalda le nostre case, pur mantenendo saldo l’argine contro la diffusione del virus.
Perché? Perché se avessimo dovuto aspettare l’approvazione di una legge ordinaria, tutti gli aiuti finanziari ed economici e le disposizioni che abbiamo ricevuto attraverso questi atti sarebbero arrivati con molto più ritardo di quanto non abbiano già. Inoltre, senza le norme di comportamento per evitare la diffusione del virus avremmo dovuto piangere molte più vittime.
Invece, abbiamo avuto diversi vantaggi. In molti hanno cominciato a ricevere i primi aiuti già dal mese successivo allo scoppio della pandemia nel nostro Paese. Le mascherine e i disinfettanti sono entrate da subito nella vita di tutti i giorni, nonostante la confusione iniziale.
In conclusione, tutti abbiamo opinioni diverse sui vari DPCM che sono stati emessi negli ultimi mesi, sul loro contenuto e la loro tempestività. Adesso però sappiamo che cos’è di preciso un DPCM e riusciamo a capire l’importanza di avere avuto questo strumento a nostra disposizione.