“Autarchia” è una parola che rimanda a una posizione politica di chiusura di un Paese verso il mondo esterno. In passato l’autarchia dei sistemi economici è stato uno tra i fattori preminenti che ha posto le basi per quadri geopolitici dalle tinte drammatiche. In altre parole, il blocco dei traffici commerciali e l’imposizione dei dazi hanno in parte contribuito allo scoppio dei conflitti nel ventesimo secolo.
Oggi, la guerra totale ci appare spesso come un fantasma del passato. Le economie sono più aperte e il mondo è integrato. Ciò non toglie che il concetto di autarchia abbia assunto nuovi significati, anche dal punto di vista tecnologico. Per questo intendiamo sfruttare questo spazio per capire che cos’è l’autarchia digitale.
Una competizione geopolitica senza sosta
Nella lotta al potere mondiale in passato contavano soprattutto i commerci, la consistenza delle forze armate e il ruolo delle piazze finanziarie. Ai giorni nostri tutto questo ha ancora un peso estremamente rilevante. Tuttavia non è meno degna di nota la corsa globale allo sviluppo tecnologico. Chiaramente, non tutti ne sono parte.
Difficilmente un continente come l’Africa o altre aree disagiate del mondo possono competere con i giganti. Ma se in passato a mantenere il primato tecnologico erano gli USA, oggi non è più così. Cina Popolare, Giappone, Europa Occidentale, Corea del Sud e Russia sono alcuni esempi di player internazionali all’avanguardia.
Per evitare che i colossi americani racchiusi nella sigla GAFAM rappresentino una minaccia alla loro offerta digitale, le altre potenze si sono attrezzate di conseguenza. Cina e Russia in testa in questi anni hanno investito capitali nelle proprie aziende ITC. Il dragone e l’orso hanno addirittura fondato i loro propri social network (vedi WeChat e Vkontakte).
Ecco, in sintesi, che cos’è l’autarchia digitale.
L’Italia nel settore ITC
Di fronte a nomi come Google, Facebook o Apple, l’Italia non può vantare nomi di spicco paragonabili sia per quanto riguarda il software sia l’hardware.
Esistono, però, delle piattaforme tricolore alternative ai soliti programmi che amiamo usare. Se non volessimo ascoltare la musica su Spotify, ad esempio, dovremmo digitare l’italiana “Musixmatch” sul motore di ricerca.
L’autarchia digitale, difficilmente raggiungibile, vede in “Beentouch” un’alternativa a Skype o a WhatsApp per ciò che riguarda le videochiamate.
Particolarmente difficile risulta la competizione quanto al motore di ricerca. Per qualsiasi cosa di cui abbiamo bisogno usiamo chiedere aiuto a Google. I motori tricolore esistono eccome, vedi Virgilio e Libero, ma prenderanno mai il posto dell’azienda americana in Italia?
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