Ci sono alimenti che per loro natura possono rappresentare un vero e proprio toccasana per l’organismo e per alcune sue funzioni. Per questa ragione l’interesse della comunità scientifica è spesso orientato a conoscere sempre meglio alcuni composti di cui bevande e cibi sono fatti. Non fa certamente eccezione il cervello sulle cui funzioni alcuni cibi possono avere un potenziale effetto benefico che potrebbe essere utile conoscere. In una review scientifica alcuni ricercatori hanno raccolto dati significativi su una bevanda estremamente nota per il suo sapore e forse meno per i componenti. Cervello e abilità mentali sarebbero più scattanti in chi consuma abitualmente questa bevanda calda e gustosa e di seguito vediamo di cosa si tratta.
Quali sono i primi segni di un cervello che perde lucidità
Nella sua complessità il cervello può essere estremamente influenzato nel funzionamento da fattori interni, esterni e ambientali che agiscono sulla vita di un individuo. Per questo motivo, quando si presentano i primi segnali d’allerta è bene approfondire il significato di un eventuale sintomo. In età avanzata ciò che maggiormente preoccupa è il decadimento neuronale e cognitivo. In quest’ambito, abbiamo visto in precedenza quali potrebbero essere alcuni importanti campanelli d’allarme che segnalano il deterioramento cognitivo.
Ad esempio, il cervello sta rallentando e perde colpi in chi non riesce a leggere alcune comuni parole. Infatti, a volte, la spia della demenza più che nella memoria annebbiata si troverebbe in un cambiamento corporeo sottile ma significativo. Nell’ottica di una prevenzione primaria, ossia di quella prevenzione che mira ad ostacolare l’insorgenza di malattie combattendo i fattori predisponenti, l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. È proprio sulla scorta di tale presupposto che analizziamo meglio la review scientifica che alcuni ricercatori hanno operato a proposito del tè verde.
Cervello e abilità mentali sarebbero più scattanti in chi consuma abitualmente questa bevanda calda e gustosa
È una delle bevande attorno alla quale ruotano storie e leggende di antichissima tradizione. Il tè, in particolare quello verde, secondo alcuni studi possiede sostanze che andrebbero a contrastare l’infiammazione cerebrale esercitando un’azione neuroprotettiva. In una review scientifica giapponese i ricercatori hanno raccolto dati interessanti su questa bevanda. Consumare tè verde, infatti, potrebbe diminuire il rischio di demenza, Alzheimer e lieve danno cognitivo. Degli otto studi selezionati, i ricercatori hanno appurato che sei di questi riportavano dati significativamente considerevoli sull’effetto preventivo del tè verde contro il deterioramento cerebrale. Sono diverse le sostanze presenti in questa gustosa bevanda ad apportare potenziali effetti benefici all’organismo e al sistema nervoso.
Alcune di queste sono le catechine, sostanze note come “spazzini” dei radicali liberi con effetto antiossidante. Degni di nota sono anche i polifenoli che andrebbero a contrastare l’infiammazione cerebrale riducendo il rischio di effetti negativi sul sistema. Il terzo meccanismo potenzialmente protettivo del tè verde consisterebbe nell’inibire la formazione di placche di beta-amiloide, principali responsabili della demenza di Alzheimer. Infine, secondo gli scienziati, il tè verde favorirebbe il mantenimento di vasi sanguigni forti e sani per evitare possibili conseguenze negative legate alla loro rottura. Sebbene tali esiti meritino ulteriori studi approfonditi, le ricerche condotte offrono un importante spunto riflessivo sull’inserimento di una simile bevanda nella routine quotidiana.
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