Sembrerebbe fantascienza ma qualcuno ha cercato di fare un esperimento incredibile. Si è voluto dimostrare come l’acqua e le piante siano influenzabili dalle nostre emozioni.
Emozione vuol dire infatti energia in movimento, non si vedono ma si sentono. Quando siamo tristi piangiamo, quando siamo felici ridiamo. Questo provoca in noi delle reazioni chimiche ben precise e diverse fra loro.
Ecco perché cercare di dimostrare che l’acqua ha una memoria e che le piante sono intelligenti in 2 esperimenti fra arte e scienza.
Il ricercatore giapponese Masaru Emoto, l’artista Carsten Höller e il neurobiologo Stefano Mancuso hanno cercato di provare questa tesi.
Cercare di dimostrare che l’acqua ha una memoria e che le piante sono intelligenti in 2 esperimenti fra arte e scienza
Quello che si cerca di spiegare nelle nuove teorie di fisica quantistica è che la nostra memoria non si trova soltanto nell’ippocampo. Secondo i nuovi studi, sembra che anche i tessuti dei nostri organi possano contenere delle memorie, poi ritradotte dal sistema cerebrale.
Secondo anche il principio dell’omeopatia l’acqua è un possibile catalizzatore di informazioni. Le sostanze rilasciate al suo interno, infatti, ne modificano la struttura.
Secondo l’esperimento di Emoto l’acqua, se sottoposta a delle frequenze sonore specifiche, modifica la sua struttura molecolare. Ogni parola e ogni suono, musica, rumore hanno una vibrazione diversa e provocano diverse forme di cristalli di acqua.
L’acqua è quindi una sorta di conduttore di energie in movimento, ovvero di emozioni? Niente è sicuro, ma questo esperimento vuole farci riflettere sulla questione.
L’esperimento dell’intelligenza emotiva delle piante
Ogni essere vivente è capace di provare sensazioni ed emozioni. Per quanto riguarda le piante però non è proprio così facile da capire. Ecco come la mostra interattiva The Florence Experiment del 2018 ha cercato di fare chiarezza.
Nell’esperimento si sottoponevano le persone a due tipi di situazioni: una divertente, una spaventosa. Nel primo caso si scendevano i piani dell’edificio di Palazzo Strozzi in uno scivolo gigante costruito appositamente. L’esperienza provocava sicuramente divertimento e sorpresa.
Nella seconda parte si sottoponevano i partecipanti alla visione di film horror all’interno di una stanza e film comici in un’altra. Le emozioni di paura e spavento erano assicurate, così come il riso e il divertimento.
In entrambi i casi i visitatori avevano con sé una pianta di fagiolo e alla fine dell’esperienza ne venivano studiati gli effetti. Tutto questo per capire se e come le emozioni umane influenzino realmente le piante.